Il fotoritocco sa un po’ di tarocco
2 min di letturaInstagram e Facebook spingono tantissimi utenti a correggere o a modificare le proprie foto con Photoshop o altri ausili incorporati a prova di telefonia: eh sì, la contraffazione funziona a patto di essere gettonati al mercato dei like.
Parola d’ordine, pertanto, per metterci la faccia, come si suol dire, perdendoci il proprio volto, mi va di aggiungere!
Cosa avrebbe detto al riguardo un uomo di Roma, magari uno tutto d’un pezzo, come Catone il Censore!
Beh, forse è meglio non nominarlo quest’ultimo, per non aizzare altre guerre puniche! Ne abbiamo abbastanza della tv con i suoi bollettini di guerra, quindi sorvoliamo! Un elegiaco, allora?
Ecco un testo di risposta al nostro quesito nello stile semplice di una voce contenuta:
Quid iuvat ornato procedere, vita, capillo
Et tenues Coas veste movere sinus?
Aut quid Orontea crines perfundere murra,
teque peregrinis vendere muneribus
naturaeque decus mercato perdere cultu,
nec sinere in propriis membra nitere bonis?
Crede mihi, non ulla tuae est medicina figurae:
nudus Amor formae non amat artificem.
Properzio, Elegiarum Liber primus I, 2, 1, sgg.)
Traduzione
Che ti giova, o cara, venir con capelli adornati,
e muovere le pieghe sinuose della veste di Còo?
Che ti giova cospargerti la chioma di mirra di Siria
e farti così schiava di merci straniere,
sciupare la bellezza della tua natura col lusso comprato,
e non permettere che le membra splendano di propria beltà?
Credimi, la tua bellezza non ha bisogno di alcuna correzione;
nudo Amore non ama chi vuole cambiare aspetto.
Insomma, niente Photoshop, avrebbe replicato il nostro poeta!
Già, una persona è una creatura etica, basta e avanza: l’estetica, se mai, come dice Gibran, è solo nella luce del cuore.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre…
Il testo giovan-neo rende poco percepibile un nostro “neo”:
occorre andare oltre,
perché le dive apparenze spesso ingannano.
Di divine sono solo le apparizioni!
Prof. Francesco Polopoli