Fuck Me(n) degli Evoè!Teatro chiude la rassegna di RiCrii
2 min di letturaLa diciannovesima edizione di RiCrii volge al termine al TIP Teatro
Un’altra edizione di RiCrii, la diciannovesima consecutiva, colma di pubblico e di successi, volge al termine al TIP Teatro e lo fa con l’atteso spettacolo degli Evoè!Teatro: “Fuck Me(n)”. Appuntamento per domenica 19 febbraio, in pomeridiana alle ore 18:00. Come sempre, è raccomandata la prenotazione allo 0968521622, via mail su info@scenarivisibili o contattando il TIP Teatro sui suoi canali social.
I crediti / scritto da: Gianpaolo Spinato, Il Professore Animale // Massimo Sgorbani, Tracce mnestiche di un padre di famiglia // Roberto Traverso, Sunshine // adattamento e regia Liv Ferracchiati //con Giovanni Battaglia, Emanuele Cerra, Paolo Grossi // produzione Evoè! Teatro // si consiglia la visione a un pubblico adulto
Oggi l’uomo e in particolare la mascolinità sono oggetto di un forte scontro di genere che si articola a più livelli nella società. Lo vediamo attraverso le storie narrate dai giornali, dalla cronaca nera a quella politica. Il maschile è in crisi e come una bestia ferita, ringhia e morde guidata dal primordiale istinto della sopravvivenza. Così si rende incapace di affrontare la modernità e i rapporti umani se non attraverso dinamiche negative, di potere, di violenza o di gelosia e rivendicazione. Scavando nei testi degli autori, nelle compiute pagine di violenza, si scopre infine un mondo fatto di fragilità, a volte delicatezza, a volte persino di vaga simpatia nei confronti dei personaggi, costretti però inesorabilmente alla consapevolezza delle loro azioni e ad una tragica liberazione dal giogo sociale che li costringe. Fuck Me(n) è un allestimento agile, nato da tre distinti monologhi adattati a testo corale, dove le tre voci confluiscono in un unico flusso che costituisce il cuore del tema maschile. In scena solo i tre attori, i loro costumi, uno schema luci basilare e due casse audio. Dal punto di vista tecnico non serve altro.
Evoè!Teatro da sempre si occupa dello Sparagmòs sociale. Si tratta dell’antico rito dionisiaco attraverso il quale le baccanti squartavano al culmine dell’atto orgiastico l’uomo in segno di sacrificio al grido di Evoè!. La compagnia si occupa dello squartamento sociale, la frammentazione dell’ “io” in mille derivazioni telematiche, il crollo dei rapporti sociali diretti, della famiglia, dell’umanità, del maschio attraverso la produzione di nuove drammaturgie di autori viventi nazionali e internazionali.