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Lamezia. “Come si rapina una banca”: ingredienti e procedimento di scena al teatro Grandinetti

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Ospite fuori concorso del Gran Premio Teatro Amatoriale Italiano, sul palco lametino la Compagnia Quinta Scenica di Castrolibero ha interpretato la commedia in tre atti di Samy Fayad

Con la regia di Alessandro Chiappetta, quello rappresentato dal cast cosentino è un testo pensato per la Napoli del dopoguerra, ma le cui vicende potrebbero inscenarsi in qualunque panorama di periferia abbandonata.

Quelle periferie in cui trovano rifugio gli emarginati, coloro ai quali la vita ha assegnato “un metro da novanta centimetri anziché da cento”.

E’ la storia dell’umile famiglia Capece, composta da Agostino, nullafacente sognatore perennemente in attesa di finanziamenti per la sua improbabile invenzione: un clarinetto a pedale per musicisti affetti da asma bronchiale; suo padre Gaspare, l’anziano apparentemente saggio col quale condivide un passato in teatro; Regina, moglie e madre austera, che tiene le redini della famiglia, la sola con i piedi per terra; Tonino, il primogenito che non trova lavoro e sfama la famiglia a colpi di farina lattea; Giuliana, la figlia incinta e in trattative col padre del nascituro, che disdegna le attenzioni di un uomo facoltoso che potrebbe prendersi cura di lei e risollevare le sorti di tutti; la vedova Altavilla, stravagante e “distratta” ma provvidenziale; il direttore del Banco Meridionale che i Capece tentano di derubare e che si rivela deus ex machina.

L’idea insana di intrufolarsi nel caveau della banca è opera di Tonino, ma è il capofamiglia lo stratega.

L’obiettivo è quello della ricchezza a portata di mano.

Un piano fin troppo semplice, che inizialmente sembra riuscire. Finché la provvidenza non decide di imporre un epilogo diverso…

Non mancano le scene esilaranti e le battute argute, che costellano un’esistenza, quella della famiglia Capece, fatta di miseria certo, ma anche ingegno e dignità.

I dieci centimetri mancanti (di cui prima) rendono il loro equilibrio instabile, eppure riescono a barcamenarsi tra le peripezie della vita e forse, anche questa volta, a cavarsela.

Sul palcoscenico oltre ad Alessandro Chiappetta nella doppia veste di regista e attore, Daniela Aragona, Fabio Contino, Alessandra Bianchi, Aldo Curcio che firma anche la scenografia, Maddalena Molinaro, Fulvio Stoja e Nino Muoio.

Maria Francesca Gentile

Ph: Patrizio Molinaro

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