Fuori dalla stanza tutta per sè, ovvero la scrittura femminile in Calabria
3 min di letturaFuori da dalla stanza tutta per sé – La scrittura femminile in Calabria: questo il titolo dell’incontro pubblico, promosso da Librellula – Circolo dei lettori e delle lettrici in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Lametino, che si svolgerà a Lamezia Terme venerdì 1 marzo alle 17, presso il Chiostro di San Domenico.
Ospite della serata, ideata e organizzata da Annamaria Persico e Daniela Grandinetti e moderata da Maria Scaramuzzino, sarà la scrittrice e saggista Maria Rosa Cutrufelli, autrice del libro “Scrivere con l’inchiostro bianco” dedicato alla scrittura femminile.
Saranno presenti la giornalista e scrittrice Annarosa Macrì, l’assessore alla Cultura della Regione Calabria Maria Francesca Corigliano e tante scrittrici, giornaliste e operatrici editoriali e culturali calabresi e non.
La giornata intende far venire alla luce le voci di scrittrici femminili presenti in Calabria con lo scopo di offrire un momento di conoscenza, discussione e confronto con ospiti di levatura culturale che da sempre si sono occupate del tema. La storia delle scrittrici italiane in generale e di quelle calabresi in particolar, non è del tutto scritta, basti pensare ai programmi scolastici e alle letterature in uso nelle scuole superiori, licei compresi.
L’iniziativa cerca di fare il punto su questa storia in parte ancora da scoprire, cercheremo di far emergere i nomi del passato, alcuni noti, altri meno, e alcuni ancora da indagare.
Distinguere una letteratura femminile da quella maschile è una trappola e non è lo scopo che ci prefiggiamo, poiché lo sguardo di chi scrive è umano ed asessuato, ma è pur vero che se la qualità della scrittura non è un fatto di genere, bisogna ammettere che in Calabria non esiste una letteratura calabrese che guardi alle donne in quanto scrittrici, mentre esiste l’ormai consolidata nuova letteratura calabrese nella quale sono inclusi soltanto scrittori.
Dunque le donne scrivono brutti libri? Scrivono libri inutili, non degni di attenzione? La critica e i media non si intessano di ciò che esprimono le donne in questa regione? O non ci sono scrittrici?
È a queste domande che cercheremo di dare delle risposte, cercando di ragionare sulle origini e lo stato dell’arte.
Maria Rosa Cutrufelli, nata a Messina, cresciuta fra la Sicilia e Firenze, ha studiato a Bologna e, dopo aver viaggiato e vissuto per qualche anno in Africa, ha scelto di fermarsi a Roma. Dopo gli studi universitari collabora con numerose riviste letterarie e di critica. I suoi saggi e i suoi romanzi sono tradotti in una ventina di lingue. Fra i romanzi ricordiamo: La donna che visse per un sogno (nella cinquina del Premio Strega, vincitore dei premi Penne, Alghero-Donna, Racalmare-Sciascia), La briganta, Complice il dubbio, D’amore e d’odio (vincitore del Premio Tassoni), I bambini della Ginestra (vincitore del Premio Ultima Frontiera).