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Furgiuele (Lega Calabria) pone focus sul rapporto Italia-Ue

3 min di lettura
Domenico Furgiuele (Lega) sul rimpasto di giunta Oliverio

Domenico Furgiuele (Lega) sul rimpasto di giunta Oliverio

Lega Calabria: “si può stare in Europa da protagonisti, con la schiena dritta, senza sudditanza o dobbiamo per forza rassegnarci a fare gli zerbini a vita?”

LAMEZIA. Sulle ultime decisioni del presidente della Repubblica è intervenuto, tra gli altri, anche Domenico Furgiuele, della Lega Calabria.

Furgiuele si chiese se “si può stare in Europa da protagonisti, con la schiena dritta, senza sudditanza o dobbiamo per forza rassegnarci a fare gli zerbini a vita?
E’ possibile richiamare con autorevolezza , e con spirito di responsabilità, l’attenzione delle istituzioni comunitarie sul dramma dell’emigrazione ,che pesa nei fatti solo su di noi o dobbiamo soggiacere all’attuale intollerabile stato di cose?
In sostanza, mi chiedo: il rapporto Italia-Ue va bene così o dovremmo impegnarci tutti per cercare di cambiarlo in un senso più solidale e innovativo dal momento che i trattati fondamentali hanno più di un quarto di secolo?”.

A queste domande il leghista prova a dare una risposta.

“Sono solo alcuni degli interrogativi che la Lega, partito nazionale, da Nord a Sud, pone da anni, mica da ieri, legittimamente e con la consapevolezza di interpretare il sentire di non pochi milioni di italiani.
Eppure c’è chi grida pretestuosamente allo scandalo, al populismo per nascondere la propria incapacità di rispondere ; c’è chi si fa scudo della Costituzione per giustificare l’adesione acritica a tutto ciò che le cancellerie comandano.
Non va bene .
Stavamo realizzando il sogno di un esecutivo pienamente politico, e rappresentativo di istanze avvertite nella carne del Paese, ma evidentemente abbiamo impaurito le burocrazie comunitarie che hanno già definito per sempre (secondo loro ) il ruolo subalterno dell’Italia.
Loro volevano un cameriere , noi volevamo sederci ai tavoli che contano con una figura di riconosciuto prestigio internazionale come il professor Savona che ha quale suo unico difetto, appunto, quello di non essere un cameriere comunitario bensì una persona seria ,che sa parlare al potere europeo guardandolo negli occhi, che sa portare avanti un’idea di Italia forte , senza la quale non ci sarà mai un’Europa forte, mettiamocelo bene in testa.
Altro che uscite dall’euro, altro che derive populiste e tutte le castronerie che hanno condizionato- quelle sì- il Colle verso il no ad una nomina irrinunciabile.
Piacciano o meno ai salotti buoni , ci sono personalità che qualificano un governo e che per questo non possono essere sostituite .
Quando un possibile ministro diventa anche un’idea, un sentire diffuso, non puoi sostituirlo senza snaturare anni di battaglie e di rivendicazioni legittime.
Savona, per il suo europeismo convinto e critico allo stesso tempo, rispecchia un’idea di dignità internazionale dell’Italia che abbiamo sempre portato avanti.
Noi non abbiamo scoperto Savona ieri: la sua visione era e sarà un punto di riferimento importante per noi.
Era inevitabile quindi rinunciare al varo del governo davanti ad un veto incomprensibile nei suoi confronti , peraltro giunto dopo non poche rassicurazioni che sia il Presidente del Consiglio incaricato, sia lo stesso Savona si erano premurati di dare.
La Lega era pronta a servire l’Italia e a farlo con passione e competenza , altro che ritiro strategico dalla partita per la formazione del governo per ragioni di marketing elettorale.
Noi ci credevamo, ma qualcuno ha voluto sacrificare il contratto di governo democraticamente nato con il M5S sull’altare di un servilismo di cui ormai tutti hanno la prova lampante.
E non basterà il continuo richiamo alla Costituzione per nasconderla.
Tantissimi italiani, non solo quelli che votano Lega e Movimento 5 Stelle, hanno capito il segnale inquietante , per questo ci daranno presto più forza”.

Redazione

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