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Furlan (CISL): se non c’è lavoro, non c’è dignità della persona

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L’impegno della CISL in Calabria, afferma la Segretaria Generale della CISL Annamaria Furlan è come dice Papa Francesco: Se non c’è lavoro, non c’è dignità della persona, operare in questo momento terribile, come artigiani di un patto sociale che cambi le priorità, modelli economici e sociali per realizzare il diritto al lavoro

«È indispensabile il lavoro, dice il Papa, per la dignità della persona e per essere popolo. E il Papa parla di pace sociale, dei soggetti del lavoro e dei mediatori sociali come di artigiani di un patto sociale», ha affermato Annamaria Furlan, Segretaria Generale della CISL, nell’intervento conclusivo del live streamingFratelli tutti. L’impegno della CISL per la Calabria: come aprire nuove strade?”, una riflessione a più voci a partire dalla nuova enciclica di Papa Francesco, organizzata da CISL Calabria e trasmessa su www.labortv.it.

Un messaggio di fratellanza e unione, come da sempre la CISL propone a tutti, in quanto ormai, questo mondo globalizzato, ci pone davanti sfide fatte soprattutto di solidarietà. La dignità umana al centro del lavoro, per restituire un concetto chiave: “non c’è pace senza giustizia sociale” ecco perché è necessario il dialogo tra sindacati, associazioni datoriali e istituzioni per restituire dignità alla persona attraverso il lavoro e non il sussidio. Bisogna creare condizioni migliori, questa la nostra responsabilità, per le nuove generazioni, non mettendo più le persone in condizione di scegliere tra lavoro a salute, ma gestendo la transizione che stiamo vivendo operando per il rispetto dell’ambiente e della salute non come alternativo al lavoro, ma al contrario per renderlo concreto.

A riguardo al dibattito aperto nel Paese sulle zone rosse, la Segretaria Generale si è detta stupita, visti i dati, che la Calabria sia stata inserita tra le zone rosse. Aggiungendo che bisogna interrogarsi su quanto abbia inciso nella decisione la realtà del sistema sanitario in Calabria. E su quanto incida il dibattito sull’utilizzo del MES. Perché c’è stato nel Paese un taglio alla sanità di 38 miliardi, con pesanti ricadute sulle strutture e sul personale. I fondi MES corrispondono a quanto è stato sottratto alla Sanità: bisogna perciò far prevalere la logica del bene comune e delle priorità nelle scelte collettive e individuali, stringersi intorno a un Paese che sta attraversando un momento drammatico. Per creare coesione sociale, ha sottolineato, bisogna uscire dalla logica dello scarto e attuare una politica di contrattazione in cui il diritto al lavoro non sia cosa diversa dal diritto alla salute e alla formazione e all’istruzione. Ha concluso con l’augurio che questo momento così terribile possa diventare un monito forte per cambiare priorità, paradigmi, comportamenti, modelli economici e sociali e realizzare il vero diritto al lavoro e alla dignità.

Riccardo Cristiano

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