A Fuscaldo l’evento Pietro De Seta, accademico cosentino: fra poesia e prosa
3 min di letturaLo scorso 5 ottobre, a Fuscaldo, in provincia di Cosenza, l’associazione “Biblioteca Pietro De Seta ETS” ha presentato un evento molto partecipato, dal titolo “Pietro De Seta, accademico cosentino: Fra poesia e prosa”
Ricordiamo che l’associazione culturale Biblioteca Pietro De Seta nasce per promuovere la produzione letteraria di Pietro e Gianni De Seta e valorizzare il patrimonio librario di famiglia attraverso la catalogazione degli 8.000 volumi presenti.
In questo contesto di grande rilevanza culturale, Luigia e Pietro, nipoti e promotori del progetto, hanno fatto gli onori di casa, ricordando una personalità mai dimenticata, ma viva, non solo in famiglia ma anche nel territorio fuscaldese e calabrese.
Ripercorrendo la sua poesia, letta e interpretata sapientemente dalla nipote Luigia De Seta, notiamo un termine, “scolpita” che ricorre spesso, chissà se sono stati i famosi “cento portali” di Fuscaldo a ispirarlo, ma è un fatto, tangibile, che travalica il tempo.
Pietro De Seta, nei suoi scritti, utilizza un lessico meditato, con una passione per la sua Calabria da darle una dignità letteraria, con una vera e propria “pietas umanistica”.
Ospite d’eccezione, Maria Elena De Luna, professoressa all’Alma Mater Università di Bologna, che ha letteralmente incantato i partecipanti, con l’analisi del lavoro di Pietro De Seta, rimandando a chi la ascoltava, quello che è stato ed è ancora, un uomo così importante.
Noi l’abbiamo intervistata, incuriositi da una definizione riferita a Pietro De Seta, che la professoressa Maria Elena De Luna, definisce “l’incanto di scovare la verità” in una curiosità continua: “Ecco tutti gli intellettuali veri hanno come caratteristica un’ansia di scoperta perenne, l’intellettuale è un inquieto. Io credo che non ci possa essere un sano intellettualismo senza l’inquietudine, che mira alla ricerca della verità, della conoscenza e Pietro De Seta aveva questa “curiositas” una curiosità umana, una curiosità scientifica, lo stupore, che è lo strumento non solo per cercare la verità, ma anche per elaborarla, per tradurla, tradurre la conoscenza, anche a volte nei toni del sublime, quando questa conoscenza e questa verità prendono la forma della poesia”.
Un’intervista che ben descrive chi era Pietro De Seta, nella quale la professoressa Maria Elena De Luna, ci rende edotti di ciò che è il vero testamento di un uomo che ha dato tutta la sua vita per la sua comunità, quella fuscaldese, calabrese, riconosciuta anche dall’Accademia Cosentina, per l’alto valore morale, spirituale e naturalmente culturale.
Nella sua capacità di sintesi interpretativa, mai omologante, Pietro De Seta consegna al mondo la sua anima, nei versi immortali e quindi infiniti, in grado di sussurrarci un amore sincero, reale, tangibile, “scolpiti in ogni singolo pensiero”.
Ho avuto l’onore, concessomi dalla famiglia De Seta, di curare la regia di un documentario in lavorazione, dal titolo “Pietro De Seta. L’amore per il suo paese. Una vita per la cultura” il cui trailer è stato proiettato proprio in occasione dell’evento e sono consapevole che, pur essendo un lavoro lungo e ardimentoso, ciò, a mio avviso è un contributo alla conoscenza di un uomo tanto singolare.
Scriveva Pietro De Seta: “Io sento in me quest’ansia di tramonti, questa fuga di luci, il dileguare dei colori degli ultimi orizzonti. Sento il torpore di queste acque amare, non caste come quelle delle fonti, pronube alla libidine solare”.
Riccardo Cristiano