Garofalo: Papasso ha conservato tutti i vizi della scuola di rambismo degli anni 80
4 min di letturaLa Consigliera Garofalo in replica alle nuove offensive dichiarazioni rilasciate dagli amministratori di maggioranza esprime le proprie considerazioni
comunicato stampa
Il Sig. Sindaco di Cassano ha conservato tutti i vizi di quella scuola del rambismo degli anni 80 che riservava agli oppositori querele, denigrazioni, intimidazioni, persecuzioni a cugini, fratelli ed affini, inimicizie nelle famiglie, mentre con arroganza sperperava denari e metteva in ginocchio il nostro territorio creando quel dissesto miliardario che ha rappresentato una delle pagine più buie per Cassano, tutto concentrato sui lavori pubblici, assessorato retto da un rampante geometra dell’epoca.
Pensavamo che quei tempi fossero lontani ma, a distanza di decenni, invece qualcuno interpreta a pieno quello stile ed eccolo diventare lo scolaro modello di quella scuola di pensiero.
Lei Sindaco, quando qualcuno la chiama in causa in merito ad un determinato problema, tema o discussione che sia, Lei deve rispondere nel merito e non glissare, spostando l’attenzione su altro.
Sa, Cassano oggi è abitata da gente molto più intelligente di me e di Lei messi assieme, che ci osserva in silenzio e capisce quando qualcuno tenta di prendersi gioco di loro.
Nella seduta dell’ultimo consiglio comunale, si è discusso fra l’altro della rimodulazione delle tariffe e dell’aumento del canone idrico ed io, in qualità di Consigliera comunale, molto democraticamente e nel rispetto dei tempi assegnatimi dal regolamento, ho espresso legittimamente la mia opinione affermando che dopo l’introduzione dell’addizionale IRPEF comunale, che prima non avevamo e che la giunta da Lei presieduta ha introdotto, a fronte di tali e tanti altri sacrifici richiesti alla cittadinanza, sarebbe stato opportuno una bella cura dimagrante da parte degli amministratori (si pensi alla macchina che gira in lungo ed in largo con tanto di autista, alla segretaria stile deputato, ai tanti consulenti a gogò). Ed ho omesso di ricordare l’aumento dello stipendio che sempre Lei e la sua giunta vi siete applicati di ben il 30% in più.
Penso che un consigliere comunale, a prescindere dall’appartenenza, debba avere tale diritto senza essere additato in modo dispregiativo. Se la discussione avesse riguardato aspetti sociali più generali o pendenze con la pubblica amministrazione in questo caso, avremmo potuto parlare di uno spaccato degradante della nostra società che va dai tributi evasi, all’uso di sostanze stupefacenti fra i giovani, alla dispersione scolastica, ai tanti furti di energia elettrica che si verificano sul territorio, ai fallimenti giudiziari troppo spesso non scaturiti da reali e comprensibili difficoltà di natura finanziaria, ma messi in atto intenzionalmente con dolo e che portano poi alle aste, e tanto altro ancora.
La discussione era sulla non condivisione delle Sue politiche finanziarie e Lei mi ha fatto redarguire pesantemente scendendo sul personale, a mo’ di terrorismo psicologico, dalle Sue donne di maggioranza facendomi additare come una che evade le tasse, richiamando un’ordinanza di messa in sicurezza di un fabbricato che Lei sventola ogni volta come uno spauracchio, dove fra l’altro Le ricordo di essere proprietaria di un solo quinto, e l’affitto di una casa nel centro storico di mia proprietà che con tanto di regolare contratto di locazione registrato ho locato ad un migrante ospite segnalatomi dal CIDIS, realtà quest’ultima che Lei conosce molto bene.
Se pensa di intimorirmi facendo del terrorismo psicologico e cercando di denigrare la mia persona si sbaglia di grosso.
In tema di tributi ed accertamenti vari, le ricordo fra l’altro che in passato ha perso più tempo a rincorrere i consiglieri della maggioranza non in regola che ad amministrare, glissando puntualmente le richieste che arrivano dall’opposizione di conoscere se tutti i componenti del consiglio e della giunta erano in regola con il pagamento dei tributi comunali. Non vesta sempre i panni dello smemorato di Collegno!
Sarei tentata ad abbandonare per una volta la mia tolleranza anche verso chi non la merita per chiederLe Sindaco, di rendere pubblica la posizione in merito al pagamento dei tributi locali da parte sia delle firmatarie che hanno replicato alla mia presa di posizione, sia degli altri componenti del Consiglio e giunta, in quanto Lei Sindaco, potrebbe ricevere brutte sorprese. Sarebbe, però, da parte mia gioco facile, ma soprattutto sarebbe una violazione grave della sfera privata, propriamente come hanno tentato di fare i componenti della Sua maggioranza e della Sua giunta, unitamente, al Suo eloquente silenzio, così come farebbe un improvvido regista. Non è da me giocare ipocritamente con informazioni personali e regolarne la circolazione in base alle convenienze.
Quello che è successo nella nostra città nel corso di questi lunghi 10 anni è solo la conseguenza delle scelte che Lei ha fatto sempre da solo: ha messo a tacere qualsiasi forma di discussione politica così da poter decidere Lei i compagni di viaggio e definire le loro collocazioni, salvo poi far finta di non conoscerli a fatti accertati. Abbia almeno il buon senso di astenersi dal parlare di moralità, dopo i disastri amministrativi e soprattutto sociali e culturali che lascia in eredità alla gente di Cassano.