Genitore con bimbo ricoverato al Pugliese di Catanzaro lancia un appello
2 min di letturaIl Circolo del M24A – ET di Catanzaro ha ricevuto l’accorato appello di un genitore che poco tempo fa ha dovuto ricoverare il proprio bimbo nel Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’A.O. Pugliese di Catanzaro
“Sono il genitore che, in piena pandemia, ha portato il suo bambino perché fosse sottoposto ad accertamenti, con carattere di urgenza. Non sono abituato a frequentare gli ambienti medici occupandomi in ben altre mansioni. Cerco di non dilungarmi. Il mio bambino è stato seguito in maniera impeccabile ma ho carpito una serie di disagi, legati a problematiche non certo dipendenti dagli operatori sanitari. Dovendo soggiornare per più di 10 giorni ho cercato di capire, sfruttando le mie capacità nell’eseguire indagini, a cosa fossero legati i problemi, cosa non facile perché gli operatori sanitari erano restii a divulgare notizie che riguardassero la propria azienda. Il più audace, ma anche il più provato dalla situazione, mi ha elencato, confidandosi, una serie di carenze. Ho assicurato la mia discrezione assicurandolo sul fatto che mi sarei limitato ad esportare una critica costruttiva per il bene dei malati. Omettere una segnalazione significherebbe diventare complici o omertosi.
Mancano spesso disinfettanti, presidi medici di base, alcuni dei quali sul mercato costano anche pochi euro. Chi opera deve prima accertarsi che ci sia, in sala operatoria, tutto il materiale, e spesso mancano strumenti essenziali. Mancano provette (mi dicevano per valutare la coagulazione del sangue – per intenderci). L’elenco sarebbe molto ma molto lungo. Per quanto ho potuto apprendere gli interessati hanno fatto richieste e segnalazioni ed i loro responsabili (primari, responsabili delle sale di operazione, capi infermieri ecc) hanno inoltrato istanze a chi di dovere. Resta una situazione deficitaria cronica e, credetemi, drammatica.
Il problema, a mio modesto parere, è a livello organizzativo “ai cosiddetti piani alti”. Sono sicuro che non si tratti di incuria, di sciatteria, ma di mancanza di fluidità negli iter amministrativi, di blocchi burocratici o, speriamo di no, a mancanza di controllo e di supervisione.
Faccio accorato appello ai signori del Movimento 24 agosto che so attenti ai problemi della nostra terra perché si facciano portavoce, e chiedo scusa se ometto il mio nome per non causare problemi ai medici ed agli infermieri che mi hanno richiesto discrezione.”