Gianfranco Turino: necessario rilanciare il Triangolo Aeroportuale
4 min di letturaVa potenziato ulteriormente il Lamezia Terme, per la sua centralità, senza creare il solito becero antagonismo comunale, ma vanno anche rimessi in funzione concreta, non solo a parole e promesse, sia quello di Crotone che quello di Reggio
Comunicato Stampa
L’esistenza degli aeroporti può essere definita, per indice geografico, come un triangolo disegnato tra Crotone-Lamezia e Reggio Calabria, le cui densità utenze ricadono in zone specifiche per la necessità ad avere veloci collegamenti con il resto del territorio nazionale, uno sviluppo bloccato dall’esplosione della pandemia che ha totalmente azzerato le diverse possibilità riducendo partenze, arrivi e guadagni, con una levitazione preoccupante delle spese.
Il resto dei trasporti regionali non può essere la sostituzione del più pesante dell’aria, troppo lenti e, in tanti casi, antichi e obsoleti. Sorge comunque la necessità di un reale intervento per rilanciare questo triangolo in modo da essere un punto di svolta all’economia calabra. Vanno però appianate le voglie di protagonismo, dove la politica gioca un poker, con apertura al buio senza avere in mano neppure una semplice coppia vestita, per assicurarsi fasce e fette di consensi diversificati, facendo spuntare, quasi come funghi, altri aeroporti nel territorio pur sapendo che nessuno può inventare la filosofia del volo.
Aeroporto di Scalea, già pronto da circa due anni, almeno come pista, recinzione e qualche ufficio. Probabilmente verrà gestito da una società in SRL costituita da imprenditori privati, che hanno dichiarato di procedere all’ammodernamento a proprie spese, salvo i contributi per la strada che dovrà unire la struttura aeroportuale. (una trovata per avere fondi?) Risulta che i lavori siano stati finanziati dal POR CALABRIA 207 del 2013, FESR (fondo europeo per lo sviluppo regionale) con inserimento del PISL (Pacchetti integrati sviluppo SISTEMA TURISTICO LOCALE Riviera dei Cedri zona Cosenza). L’aeroporto di Scalea, sigla LICK, avrebbe una pista lunga 1975 metri e larga 30 per possibili aeromobili per 80/100 passeggeri. (ATR 42-70 e EMBAR 190-195). Nel progetto la possibilità dello sviluppo e rilancio del sistema cargo (trasporto merci via aerea). La pista, salvo diversa soluzione, è costruita quasi ai margini del fiume Lao, con tutti i rischi che ne derivano, sia ambientali che idrologici, con una erosione che ha già mangiato alcune parti della struttura. Al momento, nonostante inattivo il costo di manutenzione e di circa 30 mila euro annui. Il costo totale dei lavori, è di circa 1.774.748,21 euro, (24 miliardi delle vecchie lire di cui rimane un residuo di un miliardo da spendere per rifiniture). Il finanziamento è stato fatto dal ministero del tesoro, bilancio e programmazione economica nell’ambito del patto territoriale dell’alto tirreno cosentino. (come mai e perché?).
Progetto Sibari, una idea irrazionale, con un preventivo di spesa eventuale di circa 22 miliardi di vecchie lire, fortunatamente bloccato già nella precedente gestione Regionale. Attualmente ha un tracciato, definito pista, in erba, lunga 800 metri e larga 20 metri, le sue sigle operative sono CSSIB/WGS84.Vale la pena ricordare che esiste un altro aeroporto, (se così si può definire) quello di Vibo Valentia, usato attualmente esclusivamente come sistema elicotterista (durante la seconda guerra mondiale era la base di transito per i caccia italiani e gli SM79 aerosiluranti). Non facciamo del campanilismo, ma definiamo i fatti invitando gli interessati ad un pizzico di buon senso, la Calabria ha, oggi, un estremo bisogno di certezze e di continuità, non può tentare se stessa con fisime che non portano da nessuna parte; il traffico utenza non è così corposo da consentire la vita di altre due strutture.
È comunque innegabile che Scalea e Sibari potrebbero recitare il ruolo di aerotaxi o un terzo livello locale con collegamenti a tema escursionistico, oppure come aeroclub per scuola volo e brevetti piloti, ma gestiti e finanziati soltanto da gruppi privati. Non possiamo consentire che la regione e lo stesso Stato, stabiliscano finanziamenti per queste due strutture, i contributi, se ci sono, vanno gestiti e utilizzati, in egual misura, per il TRIANGOLO AEROPORTUALE (non è quello delle Bermuda).
Va potenziato ulteriormente il Lamezia Terme, per la sua centralità, senza creare il solito becero antagonismo comunale, ma vanno anche rimessi in funzione concreta, non solo a parole e promesse, sia quello di Crotone che quello di Reggio, che hanno funzioni differenti come collettivo sociale e come collocazione geografica.