Gianturco (FdI): aumento vitalizi a ex consiglieri regionali è scandalosa
2 min di lettura“La notizia dell’aumento dei vitalizi per gli ex consiglieri regionali in Calabria è scandalosa. La politica deve essere esempio e non deve approfittare di privilegi, specie in questo periodo di profonda crisi economica.
Comunicato Stampa
Il Presidente Oliverio fermi subito questa vergogna e destini le somme risparmiate per la risoluzione di alcuni cronici problemi”. A dichiararlo è l’ex consigliere comunale di Lamezia Terme ed esponente di Fratelli d’Italia Mimmo Gianturco.
“La vicenda dell’aumento dei vitalizi per gli ex consiglieri della Regione Calabria – afferma Gianturco – è inaccettabile.
In Calabria, come nel resto d’Italia, è la politica che deve dare degli esempi, soprattutto se c’è da fare qualche sacrificio a causa della profonda crisi economica in cui versa la nostra nazione, specie le regioni del meridione”.
“Ritengo giusto tutelare i diritti acquisiti, in tutti gli ambiti – continua- ma l’aumento di 102 mila Euro annui, che si aggiungono ai 10milioni che i calabresi spendono ogni 12 mesi per sostenere economicamente i 144 ex consiglieri regionali, lo trovo moralmente ingiusto. Sono inoltre cosciente del fatto che, rispetto alla spesa complessiva di una regione come la Calabria, 100 e rotti mila euro possono pesare ‘poco’ in bilancio, ma è una questione prevalentemente di natura etica”.
“La nostra – conclude Mimmo Gianturco – è una terra in cui i pensionati fanno molta fatica ad arrivare alla fine del mese, i giovani sono invece costretti ad emigrare per potersi affermare nel mondo del lavoro e gli aumenti dei vitalizi, seppur dell’1,1%, in queste condizioni, possono sembrare dei nuovi privilegi.
La giunta regionale guidata dal Presidente Mario Oliverio, fermi subito questa ennesima vergogna e destini le somme risparmiate per risolvere problemi come l’emergenza abitativa e il miglioramento delle attività dell’Aterp Calabria, il potenziamento di alcune strutture sanitarie, l’erosione costiera, la pulizia dei fiumi o la tutela delle fasce più deboli”.