Gianturco su scioglimento: da tempo denunciavamo stranezze
3 min di lettura“Nella relazione del Ministro Minniti e del Prefetto di Catanzaro sullo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia, si fa rifermento a comportamenti illeciti e procedure irregolari o comunque stranezze che noi dall’opposizione denunciavamo da tempo.
Comunicato Stampa
Si faccia piena luce per il bene della città”. A dichiararlo è l’ex consigliere comunale Mimmo Gianturco.
“Ho atteso di leggere la relazione del Ministro Minniti e del Prefetto di Catanzaro prima di esprimere qualsiasi considerazione politica sullo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme – afferma Gianturco – e devo dire che se da un lato speravo, che non ci fossero i presupposti per arrivare al commissariamento del palazzo di città, dall’altro devo dire che da tempo denunciavamo stranezze che nella relazione sono state dichiarate addirittura come condotte illecite e procedure irregolari”.
“Dopo quello che è accaduto – continua l’esponente della destra locale – ritengo doveroso fare alcune osservazioni di carattere politico.
In primo luogo nella relazione si parla di ‘consultazioni inquinate all’origine da condotte illecite connesse a una vera e propria ‘mercificazione di voti’ che ha riguardato direttamente o indirettamente il presidente e vicepresidente del consiglio comunale, nonché diversi assessori’.
Da qui si evince il forte condizionamento del voto nella città di Lamezia Terme e nello specifico a trarne vantaggio, sarebbero state le forze politiche che maggiormente hanno sostenuto gli schieramenti guidati da Paolo Mascaro e Pasqualino Ruberto, ma anche esponenti del centrosinistra locale eletti poi nelle liste a sostegno di Tommaso Sonni.
Fa specie dunque leggere alcune dichiarazioni di coloro i quali in campagna elettorale sostenevano questi schieramenti e ora invece, per ripulirsi la coscienza, puntano il dito gli uni verso gli altri.
Inutile anche il tentativo da parte della sinistra locale di rifarsi una verginità politica post scioglimento, poiché nella relazione prefettizia si parla di ‘mala gestio’ e di continuità con l’amministrazione eletta nel 2010, quando Gianni Speranza era sindaco e Rosario Piccioni assessore ai Lavori Pubblici”.
“Nessuno delle formazioni politiche di maggioranza può sentirsi veramente la coscienza pulita poiché non hanno voluto ascoltare le nostre osservazioni che hanno trovato però riscontro nella relazione prefettizia.
Sotto la lente degli inquirenti – ricorda Gianturco – infatti, sono finite maggiormente la gestione del verde pubblico, chi lo gestiva, i lavori pubblici e bandi poco trasparenti. Tutti temi questi, su cui noi denunciavamo stranezze già da molto tempo”.
“A breve usciranno i nomi dei consiglieri e degli assessori coinvolti a vario titolo in questo scioglimento, le loro frequentazioni e condotte illecite – conclude Mimmo Gianturco – ma ritengo che il luogo, dove doverne discutere siano le aule di tribunale poiché spero vivamente che gli inquirenti facciano indagini accurate e quindi piena luce sui fatti realmente accaduti per il bene della città, sia per la parte politica sia per quella amministrativa, e che qualora siano riscontrati reati o illeciti amministrativi, si attivino le procedure previste per legge.
Invito i cittadini di Lamezia a non cadere nella trappola costruita dalla sinistra che vede il centrodestra lametino totalmente in mano alla criminalità organizzata poiché ci sono ancora forze sane che lottano per la giustizia sociale.
Al centrodestra invece faccio un appello: confrontiamoci su ciò che è accaduto, emarginiamo coloro i quali sono coinvolti in questa triste pagine di storia e guardiamo avanti con serietà e dedizione per programmare il riscatto della nostra Lamezia”.
Mimmo Gianturco