Gioco d’azzardo, ludopatia fino all’estremo gesto di togliersi la vita
4 min di lettura“In Italia 7 milioni di persone indebitate”. Confronto a più voci presso la Fondazione Moietta. Il contributo degli esperti per aiutare famiglie e imprese ad uscire dalla crisi
Sovraindebitamento, gioco d’azzardo, ludopatia fino all’estremo gesto come quello di togliersi la vita. Problematiche sociali di grande attualità che sono vere e proprie emergenze sociali e che minano la serenità di famiglie che si trovano in gravi difficoltà economiche di varia natura, finendo spesso nel mirino di usurai.
Di questo si è parlato nel corso del partecipato incontro sul tema “Il sovraindebitamento, dalla legge antisuicidi al nuovo codice della crisi”, organizzato dalla Fondazione antiusura Mons. Moietta e dall’Associazione Debitum, presenti sul territorio lametino.
Ad introdurre i lavori, moderati dal giornalista Antonio Cannone, l’avvocato Rosella Zofrea dell’Associazione Debitum che ha presentato le finalità del sodalizio che “mette a disposizione le proprie competenze nel settore”.
La Zofrea ha parlato della necessità della diffusione di un’economia moderata per andare incontro ai bisogni del’utenza, ringraziando per la collaborazione la Fondazione Moietta e auspicando un rapporto sinergico.
Quindi, l’intervento del presidente della Fondazione Moietta, Aldo Sirianni che, nell’accogliere favorevolmente l’invito di Debitum ad organizzare l’incontro, ha sciorinato numeri importanti.
“La nostra Fondazione – ha detto – dal 2011 al 2023 ha erogato qualcosa come 7milioni di euro, in soccorso a quanti si rivolgono ai nostri uffici. Naturalmente noi abbiamo dei limiti, per chirografare non andiamo oltre i 40-50mila euro perché ci siamo fissati un target massimo di 100mila euro e non intendiamo superarlo, poiché se lo superiamo praticamente succede che si impoverisce il Fondo garanzia. Alla banca diciamo, non ti preoccupare, se non ti paga il creditore, ti paga il Fondo antiusura, garanzia reale, perché il Fondo antiusura le banche ce l’hanno depositato presso di loro ed è costituito in contanti, e ogni anno andiamo a vedere grosso modo quale potrebbero essere le problematiche, le sofferenze. Problematiche per le quali occorre anche un sostegno psicologico. Un aspetto importante che è stato al centro dell’intervento della psicologa e psicoterapeuta, Debora Cianflone che ha parlato delle difficoltà che si incontrano da parte dei soggetti interessati. Dalle spese “eccessive e compulsive, al gioco d’azzardo”.
Si inizia col “gratta e vinci quasi per noia e poi tutto si trasforma in ludopatia e si arriva ad indebitarsi”. Si finisce insomma in un vortice. A quali rischi si va incontro? Si arriva anche al suicidio.
“Ci sono casi – ha spiegato la Cianflone – di gente che arriva a dire, non ce la faccio più e la faccio finita”.
Davvero problematiche di un certo rilievo frutto anche del sistema e della società consumistica in cui si vive. L’indebitamento riguarda non solo professionisti e imprese, grandi o piccole che siano, ma anche famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Un dato oltremodo drammatico che è stato evidenziato dall’avvocato Luca D’Errico, esperto gestore della crisi da sovraindebitamento.
“Ci sono in Italia – ha evidenziato D’Errico – 7 milioni di persone indebitate e questo stando ai dati Istat del 2022. Gli stipendi sono rimasti da anni sempre gli stessi a fronte dei beni di consumo che sono aumentati. Una famiglia su quattro soffre di indebitamento. Certo, poi c’è anche il ludopatico, c’è anche chi ha fatto degli investimenti sbagliati nella vita, chi
magari ha investito in un’impresa ed è andata male a causa del Covid, a causa della crisi che c’è stata nel 2008. Insomma, una serie di fattori che poi portano in uno stato di crisi molto pericoloso, perché la legge 3 nasce come legge, tra virgolette, anti-suicidi. Proprio per questo, perché molte persone, disperate per non riuscire a risolvere le proprie situazioni debitorie, ovviamente non trovavano altro rimedio che togliersi la vita. Poi – ha aggiunto D’Errico – questa legge è stata riformata nel 2022 con il Codice della crisi che ha parzialmente, secondo me, modificato e migliorato alcuni aspetti, altri devono essere migliorati. Io quello che tengo a precisare è che queste procedure, non è che sono delle procedure per cui io sono sovrindebitato, vado dall’avvocato tizio, vado da qualsiasi avvocato e mi sana la situazione, non funziona così. Devono essere valutati degli specifici elementi. Uno, il sovraindebitamento come si è creato. Quindi si fa un concetto di meritevolezza. Altro aspetto che deve essere valutato è quello se un soggetto rientra in queste procedure. Alcune tipologie possono essere escluse, non devono essere stati fatti atti di straordinaria amministrazione negli ultimi cinque anni, se è chiaro che sono indebitato. Mi vendo casa, l’anno dopo faccio una procedura, troppo semplice. Quindi è una legge che sicuramente ha i suoi vantaggi, è una legge ancora secondo me troppo poco applicata, soprattutto nel Centro-sud, isole comprese”.
Questi ed altri aspetti sono emersi da un incontro – al quale ha partecipato con un fattivo contributo anche il vicepresidente della Fondazione Moietta, Franco Lucchino – che ha focalizzato l’attenzione sul debitore e sui problemi che ne derivano al momento di assumere l’impegno nei confronti di fornitori, banche, finanziarie o Agenzia delle entrate. Un incontro che ha visto i relatori confrontarsi e rispondere alle domande del pubblico, “a testimonianza che il tema è molto sentito e le risposte possono essere – hanno chiosato gli organizzatori – esaustive per uscire dallo stato di crisi e riprendere una vita quanto più possibile normale”.