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Gioco pubblico, vigilanza e comunicazione per contrastare la filiera illegale

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L’Italia del gioco pubblico è un paese all’avanguardia in Europa per quanto riguarda controlli e vigilanza sulla filiera.

A dirlo è Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, che commenta non solo gli ultimi dati (che parlano di una spesa di oltre 136 miliardi nella nostra penisola) ma anche le prospettive future di crescita.

Una crescita che passa soprattutto attraverso alcuni cambiamenti, come quello sul divieto di pubblicità dei giochi. “Credo si debba fare una riflessione su questo. La nostra legislazione è certamente severa. Ma c’è bisogno anche di una informazione corretta sul gioco come divertimento, senza ipocrisie. E una campagna mediatica potrebbe servire anche a spiegare i rischi legati alla dipendenza e al gioco illegale”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera. Il primo passaggio, allora, in questa crescita sostenibile del gambling italiano è un passaggio di comunicazione, ovvero la costruzione di un ponte comunicativo con il pubblico del gioco d’azzardo pubblico e legale, nell’ottica di informare, sensibilizzare, condividere scelte, conoscenze, nozioni.

Come quella di saper distinguere una piattaforma legale da una illegale. I migliori casinò online del nostro paese sono infatti certificati ufficialmente dall’ADM e presentano un numero di concessione GAD che rappresenta un marchio distintivo di affidabilità e sicurezza. Una sicurezza che passa soprattutto attraverso controlli rigorosi dei funzionamenti e dei meccanismi intrinsechi dei casinò come ad esempio il RNG, il Random Generator Number, ovvero l’algoritmo di generazione dei numeri casuali che è alla base dell’assegnazione delle vincite e dei premi. Oppure la verifica dell’affidabilità delle architetture informatiche che proteggono dati personali e transazioni economiche.

Garanzie che non vengono invece fornite dalla filiera illegale, un comparto che è pericolosamente in risalita nel nostro paese. Secondo quanto affermato dal direttore ADM Alesse, il suo è un mercato che si aggira tra i 20 e i 25 miliardi ed è per questo che l’attività di monitoraggio e di vigilanza di ADM è ancora più forte. “C’è un costante monitoraggio della rete internet – ha sottolineato Roberto Alesse – dove scoviamo i siti di operatori non concessionari e li chiudiamo. Inoltre, c’è una diffusa attività di controlli sulla rete fisica: più di 27 mila nel 2023, di cui 12 mila specifici contro il gioco minorile. Sono stati circa 500 i siti inibiti. Nel 2024 abbiamo preso lo stesso provvedimento per altri 174 siti”.

Una battaglia a tutto campo che passa non solo per controlli ma anche, come dicevamo, attraverso la comunicazione. Perché l’informazione può giocare un ruolo importantissimo nella sfida contro il gioco illegale.

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