Gli spot della Calabria letteraria
3 min di letturaIllustrati all’Uniter gli spot della Calabria letteraria dallo studioso lametino Francesco Polopoli
L’Uniter di Lamezia Terme, presieduta da Gabriella Colistra, ha organizzato un inconro nella sua sede operativa sul tema “Gli spot della Calabria letteraria dall’antichità ai giorni nostri” trattati dallo studioso Francesco Polopoli con l’intento di dimostrare l’importanza dello spot nella pubblicizzazione di qualcosa evidenziandone pregi e difetti.
Per raggiungere tali risultati lo studioso ha condotto delle ricerche su testi letterari, a partire dall’antichità fino ai nostri giorni, attraverso i quali è giunto alla conclusione che l’approccio mediatico attinga le sue antiche radici nella storia antica. «Del resto – ha precisato lo studioso – Semonide Amorgino promuoveva il formaggio tromilo almeno 2500 anni fa. Da qui l’ attenzione allo spot, con il quale si indica l’ abbreviazione della locuzione spot light, o spotlight, punto o fascio luminoso, e un breve messaggio pubblicitario che viene solitamente inserito in trasmissioni radiofoniche o televisive, interrompendone la continuità».
Poco tempo fa la Regione calabrese ha realizzato un video , che ha visto protagonista Gennaro Guttuso, ispirato a temi intorno all’amore, alla tradizione, al dialetto, a prodotti e caratteristiche del territorio rivisitati e supportati da documenti letterari. Il tutto finalizzato alla promozione e ad una maggiore conoscenza dei luoghi e delle bellezze della Calabria.
A tale scopo il relatore ha commentato alcuni brani lirici della poetessa di Locri Nosside, definita da Antioco di Tessalonica la Musa calabrese in carne ed ossa, che ha cantato la dolcezza della terra in cui viveva e quelli di Leonida Repaci che in tono ispirato ha descritto la bellezza esteriore del territorio e un fondo oscuro e doloroso che abita ogni calabrese.
Lo studioso Polopoli si è soffermato pure sul mondo poetico del lametino Franco Costabile che ha messo in luce una Calabria aspra e delicata, fragile come il vetro e bella come una rosa. Una Calabria considerata dal poeta lametino « una casa aperta, dove l’asprezza delle contraddizioni è mitigata dall’aspetto aurorale ed incantesimale della nostra terra meridiana: il fior fiore delle nostre Regioni».
In merito alla geografia turistica, il relatore ha sottolineato che non c’è bisogno di cercare isole sperdute nel Mediterraneo o lontanissime mete tropicali in quanto nella nostra Calabria c’è già tutto quello che si possa desiderare: sole, mare, divertimento e bella gente come si evince anche da un sonetto di Caivano di Tropea. Tra i numerosi poeti che hanno promosso e cantato la bellissima Calabria, degno di menzione è Giovanni Pascoli il quale l’ha letta come « un luogo sacro, dove le onde greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, immagine di grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie».
Lina Latelli Nucifero