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Gli studenti del Campanella mettono in scena processo per bullismo

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Un processo per bullismo, dove i protagonisti sono dei minorenni che, attraverso i moderni strumenti di comunicazione, mettono in ridicolo davanti a tutti una loro coetanea, fino a gettarla nella disperazione e a condurla a tentativi di suicidio.

A “celebrarlo” questa mattina, nell’aula “Garofalo” del Tribunale di Lamezia Terme, gli studenti delle classi seconda, terza e quarta A del Liceo Campanella, indirizzo economico-sociale, impegnati nel percorso di alternanza scuola – lavoro in collaborazione con il consiglio dell’ordine degli avvocati lametini, coordinato dalle docenti  Antonella Massimo e Sabrina Bagnato.
Quest’anno l’istituto superiore diretto da Giovanni Martello ha aderito al progetto “Ciak – Processo simulato per evitare il processo”, promosso dal Tribunale dei minori di Catanzaro e il Ministero dell’Istruzione, che coinvolge gli studenti nella messa in scesa di un processo, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti alle dinamiche che si svolgono all’interno di un’aula giudiziaria.
A interpretare il giudice, il pubblico ministero, gli avvocati difensori, gli accusati e la vittima, gli studenti del liceo lametino che, con la collaborazione dell’avvocato Nicoletta Perri, hanno scelto un tema di grande attualità: un processo per bullismo, con protagonisti minorenni che utilizzano fotografie imbarazzanti di una loro coetanea per denigrarla, diffondendole tramite whatusp e facebook.
Nel dibattimento messo in scena questa mattina, alla fine uno dei tre ragazzi imputati confessa. Confessione che porterà alla condanna di uno dei tre a due anni di reclusione.
L’iniziativa di questa mattina ha visto la partecipazione dei giudici Maria Mirabelli ed Emanuela Folino del Tribunale per i minori di Catanzaro, del pm di Lamezia Terme Marta Agostini, dell’avvocato Lucio Canzoniere che ha portato i saluti del consiglio dell’Ordine.
Per la docente Antonella Massimo, tutor del progetto di alternanza, “l’adesione all’iniziativa promossa dal Tribunale per minori di Catanzaro, che ha riscontrato grande interesse da parte di tante scuole italiane, è un elemento di arricchimento per l’offerta formativa del nostro istituto.

Non si è trattata solo di una messa in scena, ma di un’occasione per capire da vicino cosa avviene in un processo per bullismo, un tema drammaticamente attuale per tanti giovani. Entrare in un’aula di tribunale, oltre ad essere per i nostri studenti un modo per avvicinarsi al mondo del lavoro, è un’esperienza di maturazione civile, per capire come si amministra la giustizia e anche il perché di tante sentenze che dall’esterno ci sembrano ingiuste.
Grazie ai giudici del tribunale per minori di Catanzaro e al consiglio dell’ordine di Lamezia per la collaborazione e il contributo fattivo a far sì che questo progetto di alternanza possa aprire prospettive future per i nostri studenti”.

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