Goletta verde certifica la tragica situazione del nostro mare
2 min di lettura“Goletta verde, nel dichiarare negli ultimi giorni che in Calabria risulta inquinato il 58% delle acque campionate, non fa altro che certificare la tragica situazione del mare, che da più parti e dal mondo delle associazioni viene denunciata.”
E’ quanto dichiara Anna Rosa, dell’”Associazione Pinetamare insieme” impegnata, all’interno del gruppo “Uniti per il Golfo di S. Eufemia”, nel contrasto all’inquinamento marino.
“Sin dai primi giorni della stagione estiva- continua Anna Rosa– il mare sporco evidenziava che di tutti gli interventi strutturali annunciati dalla politica, nulla era stato realizzato. Il necessario e urgente efficientamento degli impianti depurativi, evidentemente, non è stato mai avviato o comunque portato a termine, laddove sono arrivati, se sono arrivati, quei finanziamenti annunciati dalla Cittadella.
I sindaci delle varie comunità montane e costiere, a cui si era chiesto di fare una mappatura precisa del territorio, censendo tutti i nuclei abitativi e ricreativi, che, qualora non siano collettati alla rete fognaria, scaricano direttamente al mare, cosa hanno realmente fatto? E dei corsi d’acqua che andavano percorsi e attenzionati, presidiati, per capire realmente da dove provenissero gli scarichi, chi se ne è occupato? Nessuno.
E allora, confidando che prima o poi avvenga al più presto qualche arresto per reato ambientale, continuiamo, non senza una certa noia e rabbia, a leggere di campionature di Arpacal a cui, dinanzi allo scempio ambientale a cui si assiste, nessuno più dà credito, soprattutto assistendo al triste spettacolo di poveri bagnanti costretti a fuggire dalle spiagge.
E allora- termina Anna Rosa– che si capisca una buona volta che tutte le istituzioni preposte alla salvaguardia del mare devono avviare da subito una programmazione seria, che definisca tutti gli interventi necessari i cui risultati si vedano già in primavera. Non si aspetti l’estate per iniziare la solita diatriba e il solito teatrino del rimpallo delle colpe.
C’è bisogno di programmazione seria, messa nelle mani non dei soliti amici, ma di tecnici competenti che, al di là degli interessi politici, abbiano veramente a cuore la salute del mare, importante volano di crescita per questa disgraziata terra.