Grandinetti: “Ecco perché è eticamente corretto giustificare l’occupazione pacifica del Teatro Grandinetti”
3 min di letturaLa nota di Francesco Grandinetti a seguito dell’occupazione del Teatro Grandinetti da parte di alcune scuole di danza
Comunicato stampa:
Quando si parla di agibilità di un Teatro viene subito in mente che la struttura manchi dei requisiti necessari per renderla sicura. Ebbene in questo caso per il Teatro Grandinetti non è così. Infatti ciò che manca non è la scala antincendio o le porte di sicurezza. Non sta cadendo il tetto. Ciò che manca è l’accatastamento degli spazi destinati ai camerini. Non vi viene da ridere? O Forse non è meglio dire da piangere? Ebbene sotto un profilo formale è certamente corretto, ma sotto un profilo sostanziale non c’è niente che rende inagibile il Teatro Grandinetti.
Quando furono creati i camerini trasformando la saletta chiamata il Piccolo del Teatro il problema non si pose? Perché da quel momento in poi e negli anni a seguire nessuno si è posto il problema dell’accatastamento? Di quale funzionario e/o politico è la responsabilità? Non sono uno che vuole a tutti i costi individuare i responsabili con logiche giustiziaste, ma quando si bloccano attività culturali che hanno fatto sacrifici per mesi per creare il saggio di danza finale dei bambini allora è giusto individuare i colpevoli e chi deve pagare. Non ci si può trincerare dietro una frase semplice: Non è agibile.
Egregi commissari fate bene a pretendere il rispetto delle regole, ma è altrettanto corretto individuare chi ha omesso di portare avanti le pratiche per portarci oggi a questo increscioso punto.
Se tutto fosse andato come era giusto andasse, i bambini non sarebbero rimasti delusi, le scuole di danza avrebbero portato a termine il loro lavoro e le famiglie coronato il sogno di vedere i propri figli sul palcoscenico. Ma ancora più grave è il mancato introito che avrà il Comune non riscuotendo dalle scuole di danza il canone di fitto del Teatro. Chi paga questi danni al Comune? Non è qualcosa per cui la Corte dei Conti deve indagare?
E se c’è qualcosa su cui indagare non è giusto chiedersi perché fino a pochi mesi fa il problema della inagibilità non esisteva ed oggi si? Perché il tutto si è bloccato dopo la fine delle stagioni teatrali? Esistono per il Comune associazioni di serie A e associazioni di serie B incuranti che anche quelle che considerano di serie B hanno gli stessi diritti ed in più a differenza di altri questi ultimi pagano il Teatro?
Il Teatro Grandinetti è sostanzialmente agibile essendo dotato da circa due anni di certificato prevenzione incendi, ciò che manca è stata l’attenzione a portare avanti la documentazione interna al Comune stesso per rilasciare un certificato di agibilità. Vi sembra possibile che nessuno paghi? Ecco perché è eticamente corretto giustificare l’occupazione pacifica del Teatro Grandinetti.
È veramente tempo di cambiare!