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Grillo, emblema di un mondo ancora troppo lontano dalla parità di genere

2 min di lettura

Sessismo e cultura dello stupro in Italia

Si torna a parlare dell’argomento dopo la vicenda che riguarda il figlio di Beppe Grillo e il suo video postato online. Uno sproloquio sessista, adoperato con il solo e unico intento di mettere in dubbio la credibilità della vittima.

Emblema di un mondo ancora troppo lontano dalla parità di genere, soprattutto in un paese, come l’Italia, dove la violenza sulle donne è in continuo aumento. Siamo ancora troppo lontani quando sentiamo tuttora frasi come: “Se l’è cercata”, “lo ha provocato”, “indossava una gonna troppo corta”.

Luoghi comuni di una società patriarcale, che normalizza la violenza sulla donna minimizzando questi atti d’odio. Tutto ciò ha un nome, si chiama “cultura dello stupro”. Non si cerca di estirpare il male alla radice, bensì ci viene insegnato ad adattarci, a non essere provocanti, non trovarci in determinati luoghi ad una certa ora. Questo porta le vittime a ritenersi colpevoli dell’accaduto, a sentirsi sbagliate, provare vergogna, ragion per cui il 63% degli stupri non viene denunciato. Quando la denuncia avviene invece, la vittima si ritrova ad essere screditata e il carnefice giustificato.

Una società che sembra reagire solo nel momento in cui qualcosa implica un proprio coinvolgimento. Il famoso esempio “E se lo facessero a vostra sorella/figlia?”.

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