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Gruppo FS: lo stato dell’infrastruttura ferroviaria in Italia

7 min di lettura

Oltre a eseguire interventi di manutenzione per il rinnovo della rete esistente, il Gruppo FS è impegnato nella realizzazione di nuove linee ferroviarie per eliminare i divari infrastrutturali ancora esistenti tra Nord e Sud

Comunicato Stampa

Il Gruppo FS gestisce circa 17mila chilometri di linee ferroviarie con oltre 1.600 gallerie, 23.000 ponti e viadotti e 2.200 stazioni. Un’infrastruttura che ha accompagnato e accompagna lo sviluppo economico e sociale del Paese, e che necessita costantemente di manutenzione e potenziamento.

Oltre a eseguire interventi di manutenzione per il rinnovo della rete esistente, il Gruppo FS è impegnato nella realizzazione di nuove linee ferroviarie per eliminare i divari infrastrutturali ancora esistenti tra Nord e Sud e per affiancare infrastrutture più capillari alla rete alta velocità, che fino a oggi ha visto il suo principale sviluppo nell’asse Torino – Milano – Roma – Salerno. Tra le opere in corso di realizzazione c’è la Brescia-Verona-Padova e, per potenziare il Sud, rientrano il completamento della linea Napoli-Bari, il nuovo collegamento Salerno-Reggio Calabria e lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia per beneficiare del sistema AV da Palermo a Milano.

 

OPERE STRATEGICHE

RFI è impegnata nella realizzazione di 44 opere strategiche di cui 26 finanziate con fondi PNRR. Tra queste:

  • la Brescia-Verona-Padova, che consentirà di incrementare l’offerta di trasporto alta velocità, regionale e merci lungo la direttrice orizzontale Milano – Venezia, garantendo una migliore separazione dei flussi di traffico con conseguente riduzione dei tempi di viaggio e aumento della frequenza dei treni;
  • la Napoli-Bari, la prima e più avanzata opera nel Sud Italia, la cui realizzazione permetterà di viaggiare da Bari a Napoli in 2 ore a Roma in 3 ore, e collegare inoltre Lecce e Taranto alla Capitale in 4 ore;
  • la Salerno-Reggio Calabria, un itinerario passeggeri e merci strategico per la connessione tra il nord e il sud del Paese, con interventi che garantiranno una maggiore accessibilità al sistema ferroviario e la possibilità di sviluppare nuovi traffici viaggiatori lungo l’asse nord-sud della penisola, a beneficio anche dei collegamenti da e per la Sicilia.

INVESTIMENTI INFRASTRUTTURA FERROVIARIA

Gli investimenti sono fondamentali per garantire una rete pienamente funzionale ed efficiente. Ammontano a 10 miliardi di euro, per l’anno 2024, quelli di Rete Ferroviaria Italiana, valore economico trainato dalla manutenzione (per il 30%), dal potenziamento tecnologico della rete e dall’investimento sulle stazioni. Traguardo messo a segno anche per l’upgrade tecnologico di 700 chilometri di linee ferroviarie.

Pur operando in un contesto caratterizzato da un numero di cantieri e da una mole di investimenti senza precedenti, il Gruppo FS è impegnato nello studio di iniziative specifiche volte al miglioramento delle performance, garantendo un equilibrio tra le esigenze di sviluppo, il mantenimento della qualità del servizio e la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori.

 

CANTIERI

La rete ferroviaria è al centro di una rivoluzione senza precedenti, una accelerazione dei piani di ammodernamento resa possibile grazie anche ai fondi PNRR che, come noto, prevedono un rigoroso rispetto dei tempi.

L’obiettivo è di innalzare gli standard di efficienza della rete per garantire un’infrastruttura sempre più moderna, integrata, accessibile, performante, affidabile e veloce, per il trasporto di passeggeri e merci.

Ad oggi risultano aperti mediamente 1.200 cantieri al giorno, di cui 500 dedicati ad attività di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete e circa 700 per nuove opere. Questi lavori sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi del PNRR e rendere la rete ferroviaria più moderna, efficiente e sicura. I cantieri attivi erano 983 nel 2020, 1.001 nel 2021, 1.016 nel 2022, 1.000 nel 2023, 1.200 nel 2025.

Ad aumentare è il volume economico delle opere in realizzazione, questo a riprova dell’effetto booster dovuto al PNRR. Sono, inoltre, aumentate la grandezza e la complessità dei cantieri stessi.

Per far fronte all’evoluzione delle attività di cantiere, si è passati ad un modello di interruzioni più lunghe, nei periodi di minor traffico, che consente di svolgere più attività in contemporanea e con un miglior rapporto tra disagio creato e benefici. Nel 2023 sono state gestite 160mila interruzioni, nel 2025 saranno 345mila.

Per quel che riguarda la rete AV/AC, ad esempio, nei prossimi mesi sono previste le seguenti interruzioni che tuttavia preservano la mobilità delle persone e adeguati volumi di offerta dei treni:

  • la linea AV/AC Milano – Bologna: 11 agosto – 17 agosto, interruzione di linea di 7 giorni per il rinnovo dei deviatoi nella tratta Castelfranco-Fidenza;
  • la linea AV Firenze – Roma: 11 agosto – 22 agosto, interruzione di linea di 11 giorni per interventi di manutenzione straordinaria dell’infrastruttura nella tratta Orvieto Sud – Chiusi Nord;
  • la linea AV/AC Verona – Vicenza: 5 agosto – 25 agosto, interruzione di linea di 21 giorni per i lavori di realizzazione della nuova linea AV/AC tra Verona e Vicenza e l’attraversamento della stazione di Vicenza.

 Alta velocità ma non solo, visto che durante la stagione estiva saranno diverse le tratte regionali interessate da lavori sulle linee ferroviarie. Tra queste si segnalano le linee Battipaglia – Potenza, Milano – Genova e il Nodo di Genova.

Contestualmente, è partita la campagna informativa e di comunicazione di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) sui cantieri programmati per il 2025. La campagna ha l’obiettivo di informare i passeggeri nelle stazioni, attraverso i media tradizionali e il sito di RFI, anche grazie a una sezione dedicata, per raggiungere i cittadini e gli stakeholder in modo tempestivo e capillare.

Tramite un QR Code è possibile raggiungere una pagina web che riporta lo stato di avanzamento dei lavori in corso e le informazioni utili per programmare il proprio viaggio in caso di interruzioni di linea.

La campagna ha già interessato le interruzioni del Lazio, della linea Roma-Firenze AV, della linea Adriatica e della Tirrenica. In questi giorni, invece, sta raggiungendo i passeggeri della Liguria, dove la campagna è dedicata agli interventi di potenziamento delle linee nel nodo di Genova che permetteranno di separare i traffici regionali e metropolitani da quelli a lunga percorrenza e merci, con possibilità di incrementare la frequenza dei treni. In Lombardia, invece, la campagna è dedicata agli interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico dei corridoi merci lungo le direttrici internazionali, alla riconfigurazione del nodo di Bergamo e al rinnovo di alcune stazioni.

L’OTTIMIZZAZIONE DELL’OFFERTA  

Il Gruppo FS, per ridurre il congestionamento di alcune linee ferroviarie, è impegnato nello studio di iniziative specifiche volte all’ottimizzazione dell’offerta.

Dal 2009, anno del lancio del servizio alta velocità, il numero di treni che percorrono la rete ogni giorno è significativamente incrementato, passando dai 188 treni al giorno del 2009 ai 400 del 2024.

L’asse Milano-Roma, in particolare, costituisce una delle tratte ad alta velocità maggiormente trafficate a livello europeo, con oltre 150 collegamenti giornalieri.

L’intero servizio AV presenta due complessità: da una parte la pressione sulla rete ferroviaria e sulle stazioni, dall’altra l’interconnessione tra rete ad alta velocità e rete convenzionale.

Come conseguenza, la rete risulta congestionata e percorsa nelle stesse tratte da treni ad alta velocità, Intercity e regionali. Sulla Direttissima Firenze-Roma, ad esempio, circolano circa 340 treni al giorno, di cui almeno 260 AV, 35 IC e 45 del Regionale e, nel solo nodo di Roma, ne transitano quotidianamente più di 1.500.

La rete AV si interseca in diversi punti con quella convenzionale, in particolare in corrispondenza delle stazioni, favorendo l’interscambio, ma aumentando la probabilità di mancato rispetto dei tempi di percorrenza.

L’unica stazione in cui il flusso AV e quello convenzionale sono distinti è attualmente Bologna, dove la separazione tra trasporto regionale, Intercity e alta velocità permette la non interferenza e una gestione ottimale.

A Roma Termini, invece, la circolazione risulta essere più congestionata. Per alleggerire la pressione sull’hub è necessario ottimizzare i flussi anche utilizzando altre stazioni del nodo di Roma, come Tiburtina.

Dopo il Covid c’è stata una ripresa della domanda da parte dei passeggeri, sempre più orientati a viaggiare con mezzi green. Parallelamente, l’avvio dei lavori finanziati dal PNRR comporta la necessità di intervenire sulla rete, con conseguenti interruzioni programmate del servizio. Tutti questi elementi rendono necessaria una rimodulazione dell’offerta.

RFI, in accordo con le imprese ferroviarie e con gli stakeholder, ha identificato una prima serie di provvedimenti di rimodulazione delle tracce su tutto il sistema nazionale a partire dalla rete AV.

In particolare, il Gruppo FS sta seguendo tre linee di azione:

    • ridurre la congestione di stazioni e linee principali, distribuendo il flusso dei treni in maniera omogenea nelle diverse stazioni dei nodi;
    • separare i flussi e ridurre le interferenze, massimizzando l’efficacia delle linee;
    • revisionare gli slot ferroviari, con la limitazione dei picchi di traffico nelle fasce critiche.

L’obiettivo è quindi di utilizzare al meglio tutte le stazioni lungo la dorsale Milano-Roma-Napoli, come prevedeva in origine il sistema alta velocità. Opere come il sottoattraversamento di Firenze, interventi di raddoppio di linea e potenziamento tecnologico sono tutti funzionali a migliorare la gestione della circolazione.