Il Gruppo di preghiera di Lamezia Terme ritorna da Medjugorje
3 min di lettura«Tutto, qui a Medjugorje, è un incantevole mosaico di Dio». Così ha sintetizzato la sua riflessione Maria Rosaria Farfaglia, una ragazza di Vibo Valentia e chitarrista del gruppo di preghiera lametino, a conclusione della esperienza di fede vissuta durante il pellegrinaggio a Medjugorje organizzato da Mimmo Marra e Franco Nicolazzo, con l’assistenza spirituale di don Pino Latelli.
«Ho fatto soprattutto una esperienza di preghiera e di conversione – ha aggiunto Valentino – e spero di proseguire nella quotidianità il cammino di fede iniziato cercando di diventare apostolo dell’amore misericordioso di Dio».
Il Gruppo Regina della Pace di Lamezia Terme, al quale si sono uniti fedeli di Cosenza, Serrastretta, Vibo Valentia e Soverato, nel corso del viaggio di otto giorni a Medjugorje, ha vissuto intensi momenti di preghiera e una esperienza talmente coinvolgente da riaccendere nel cuore di tutti la luce della speranza, dell’amore e della fede.
I pellegrini, con il volto intriso di gioia e veramente soddisfatti per aver ritrovato la pace, hanno manifestato il desiderio di ritornare a Medjugorie per rivivere la gioiosa esperienza che scaturisce dallo stare insieme nella preghiera alla presenza di Maria.
«Quando sono partito per Medjugorie – ha testimoniato il giovane Domenico – avevo il cuore chiuso al Signore, chiuso alla speranza, chiuso all’amore.
La Regina della pace mi ha fatto il dono di tornare a casa col cuore aperto a Dio colmo del suo amore e della sua grazia». Man mano che trascorrevano i giorni i fedeli lametini hanno vissuto esperienze di una bellezza interiore indescrivibile nelle fasi del loro peregrinare quando, per esempio, sono saliti sul Podbrdo, Monte delle apparizioni, recitando e meditando il Santo Rosario e dove, secondo le testimonianze, apparve per la prima volta la Madonna il 24 giugno 1981.
Momenti di altrettanta intensa serenità e fede sono stati quelli vissuti dai fedeli nel corso della coinvolgente adorazione eucaristica, nel salire sull’impervio Krizevac, Monte della Croce, meditando le stazioni della via Crucis o quelli della visita al santuario di Tihaljna divenuto centro di spiritualità cristiana.
«Tante ormai sono le situazioni difficili e spesso dolorose che attraversano le vicende della vita. Qui ho imparato a pregare ed ho scoperto che è nella preghiera – ha sottolineato Leila di Lamezia Terme – che tutti noi percepiamo la presenza di Maria che con la sua dolcezza di Madre non si stanca mai di consolare, di abbracciare e stare accanto ai suoi figli che sono nella sofferenza e dare a ciascuno una grande pace interiore».
Il parroco del Carmine di Lamezia Terme don Pino Latelli evidenzia che «a Medjugorje non c’è nulla da vedere ma c’è solo da sentire e da vivere.
I fedeli, attraverso l’accostamento alla parola di Dio, ai sacramenti, soprattutto al sacramento della Riconciliazione, hanno toccato l’amore misericordioso del Padre e hanno ravvivato la luce della fede riscoprendo la bellezza della preghiera, specialmente del santo Rosario».
Lina Latelli Nucifero