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A Guardia Piemontese nasce il locale “Officina Di Versi”

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A Guardia Piemontese nasce il locale “Officina Di Versi”

Ci troviamo a Guardia Piemontese, in provincia di Cosenza, perché su indicazione di un amico, mi viene segnalato un nuovo locale, aperto da pochi giorni, “Officina Di Versi” caffè letterario, birreria e libreria, già questo mi metteva curiosità.

Il posto è accogliente, circondato dai libri sugli scaffali e dal profumo dell’olio d’oliva sul pane, offerto ai clienti quando prendono un aperitivo.

Incontro Luigi Orsini uno dei proprietari insieme a Francesca Rocchetti (con la quale parleremo dopo), e lui mi racconta di com’è nata quest’idea così originale:

Questo locale si presta molto alla socialità, il nostro obiettivo è quello di avvicinare le persone tramite i libri, le letture. E’ una cosa che manca nella nostra terra, nella nostra zona, quindi è un po’ una sfida “incosciente” che a noi piace molto. Abbiamo una vasta selezione di birre artigianali, tra cui anche una autoctona, “la guardia” che in lingua occitana significa proprio guardia, sarebbe Guardia Piemontese, dunque un omaggio al nostro paese. Come dicevo, il nostro obiettivo, è quello di avvicinare sempre più gente e soprattutto ragazzi, ai quali è dedicato uno spazio in cui possono ascoltare dei vinili, suonare la chitarra, quindi possono ricreare un ambiente molto bello e piacevole”.

Ed è la volta di Francesca, laureata in Sociologia presso l’università Federico II di Napoli, ha poi studiato Sociologia, cooperazione e sviluppo presso l’università della Calabria. Durante il suo percorso accademico, ha dimostrato un impegno costante partecipando attivamente a numerosi convegni, seminari e festival, dove ha presentato i suoi lavori e contribuito al dibattito scientifico su temi cruciali come l’immigrazione, l’urbanistica e l’ecologia.

Il suo primo libro, appena uscito ed edito da Officine Editoriali Da Cleto si chiama “Crimmigration” la cui tematica, rimane ancora molto attuale: “Sono sempre appassionata ai temi sociali ai diritti civili, ai diritti umani, quindi quando ho dovuto scegliere l’argomento della mia tesi di laurea, mi sono detta quale argomento si accostava di più a me. Pratiche quali l’espulsione e la detenzione amministrativa, si configurano come strumenti di controllo e gestione delle popolazioni migranti. Attraverso il concetto di Crimmigration, questo saggio esplora le intricate intersezioni tra migrazione e imprigionamento, analizzando come il diritto penale e il diritto dell’immigrazione si intersechino nel contesto europeo. Investigando il ruolo determinante del linguaggio, dei media e delle istituzioni penitenziarie, nel processo di produzione e perpetuazione di una marginalità sistematica, si osserva come nei confronti dei migranti il sistema produca soggetti sempre più vulnerabili e subordinati, in una rete di potere disciplinare. Infine, la ricerca si interroga sulle implicazioni sociali e politiche del mass imprisonment e del sistema carcerario in Italia, riflettendo sulle dinamiche di tolleranza zero, sull’incremento dei flussi migratori e dei tassi di detenzione. Tale analisi pone l’accento sulle sfide e le possibilità di costruire una società più equa e inclusiva, nel contesto di una crescente polarizzazione e percezione distorta dei fenomeni migratori”.

Un libro che fa riflettere, che sarà presentato per la prima volta proprio nel locale di Francesca e Luigi, Officina Di Versi, a Guardia Piemontese prossimamente, noi ovviamente ci saremo, documentando come sempre ciò che è cultura, informazione, inclusione. Ma siccome gli incontri non avvengono mai per caso, seduto ai tavolini, troviamo Francesco Oliverio, ideatore della birra artigianale “La Guardia” così decidiamo di intervistarlo, perché è giovane, intraprendente, ed ha seguito un sogno che riconsegna al suo paese:

La birra si ispira ed è dedicata alle tradizioni di questo posto che è una minoranza linguistica e lo è ancora oggi, ovvero la lingua tradizionale occitana, citata da Dante nella Divina Commedia. La birra nasce in collaborazione con uno dei migliori birrifici artigianali, per il quale lavoriamo da un po’ di tempo, anche per la realizzazione delle etichette, io e la mia socia Costanza Forestiero. Ci venuta questa idea proprio perché avevamo intenzione di dedicare un prodotto al paese e quindi, quale se non la birra? La tipologia è una “Keller Pils, a bassa fermentazione, non filtrata e non pastorizzata e con i suoi 4,9 gradi è una birra beverina, perfettamente estiva. Un prodotto che si lega molto bene con il caldo, proprio perché è dissetante e con un sapore robusto, caratteristico della tipologia di birra, quindi si abbina benissimo con i taglieri e con tutto quello che fanno qui all’Officina Di Versi”.

Siamo d’accordo con Francesco, poiché l’abbiamo assaggiata e degustata, con l’immancabile pane e olio, quest’ultimo, prodotto a Roggiano. Tutto autoctono, tutto da provare, scoprire, vivere, come ogni angolo della nostra bellissima terra che è la Calabria, nella quale si sposano sapori, profumi, cultura e persone che ancora credono e vivono i propri sogni, realizzandoli.

Riccardo Cristiano

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