Consigliere Guccione: “Scongiurare la crisi finanziaria di Ferrovie della Calabria”
3 min di letturaNota stampa del consigliere regionale Carlo Guccione
REGGIO CALABRIA. Il consigliere regionale Carlo Guccione ha presentato un ordine del giorno da inserire nel corso del Consiglio regionale di questo pomeriggio nel quale chiede di impegnare la Giunta a mettere in atto tutte le iniziative necessarie affinché venga scongiurata la crisi finanziaria di Ferrovie della Calabria Srl.
Vanno modificate le leggi regionali che prevedono l’applicazione della Spending review per Ferrovie della Calabria, la dismissione delle quote del Consorzio CO.ME.TRA e l’avvio effettivo delle procedure amministrative per la scissione parziale di Ferrovie della Calabria.
Nel corso di un incontro con l’amministratore unico di Ferrovie della Calabria, Paolo Marino, mi è stata consegnata la documentazione che avevo richiesto in riferimento al bilancio del 2017, correlati dello stato patrimoniale e conto economico, dalla relazione del collegio sindacale, il conto dei beni patrimoniali e immobiliari e, per ultimo, il Piano industriale predisposto dalla legge regionale 35/2015.
In particolare, la Regione Calabria in base alle delibere di Giunta numero 424/2017 e 657/2018, il 20 febbraio 2019 ha chiesto a Ferrovie della Calabria l’attuazione di quanto deliberato, che prevede l’alienazione delle azioni, nella forma della cessione a titolo oneroso, della quota di partecipazione detenuta nel Consorzio CO.ME.TRA. Scarl e comporterebbe di fatto l’indizione di una gara europea per la cessione delle quote e l’affidamento dei servizi.
In questo modo, però, Ferrovie della Calabria di fatto verrebbe svuotata di tutte le sue funzioni perché la dismissione della partecipazione dal Consorzio, per come deliberato dalla giunta regionale, significherebbe non una mera dismissione di quota ma un fatto straordinario di gestione aziendale. Infatti, considerati i vincoli normativi regionali, la società recedendo dal Consorzio perderebbe tutti i suoi servizi che di fatto sono affidati a CO.ME.TRA Scarl, con la naturale conseguenza che si troverebbe costretta a cedere oltre 400 unità di personale, nonché 350 autobus, beni e servizi.
Ferrovie della Calabria, sempre secondo quanto previsto dalla legge regionale, doveva essere soggetta a Spending Review; la Regione oggi chiede il conto del perché non ha ottemperato, negli ultimi tre anni, ai tagli previsti dalla normativa regionale con il rischio di un aggravio di bilancio di oltre 15 milioni di euro.
Anche in relazione al Piano industriale, di cui alla legge regionale 35/2015, oltre a delle linee guida già predisposte con il mantenimento delle attuali risorse derivanti dai vigenti contratti di servizio, si stanno elaborando ulteriori ipotesi di linee guida che prevedono o una diminuzione delle percorrenze ipotizzate nel primo Piano o un necessario incremento delle risorse ordinarie al fine di garantire una migliore qualità del servizio.
Alla luce di tutto ciò appare difficile affrontare la questione che riguarda quanto previsto dall’articolo 13 della legge regionale 35/2015. Tale articolo prevede la costituzione mediante scissione parziale di Ferrovie della Calabria Srl per scorporazione del ramo d’azienda relativo alle attività di gestione e manutenzione delle infrastrutture della rete ferroviaria regionale.
Questa scissione avrebbe portato alla costituzione dell’Agenzia regionale reti e mobilità. Agenzia che avrebbe consentito oltre all’avvio del riordino del sistema del trasporto pubblico locale, anche un recupero di 60 milioni di euro che la Regione ha dovuto versare allo Stato come Iva e che potevamo essere risparmiati e reinvestiti nel settore trasporti.
A novembre del 2018, in risposta a una mia interrogazione sul Trasporto pubblico locale rivolta al presidente della giunta regionale, veniva data come imminente l’assunzione degli atti deliberativi per avviare la procedura di scissione in capo a Ferrovie della Calabria. A distanza di sei mesi tutto questo non si è verificato: il quadro complessivo della situazione del trasporto pubblico locale appare ancora più incerto, con gravi criticità per il futuro di un settore che rischia un ridimensionamento dei servizi, tanto da non poter più svolgere in modo efficiente quella funzione sociale per la mobilità dei calabresi.