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Guccione su via libera dell’Aifa a 2 anticorpi monoclonali

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“Bisogna lavorare per un Piano regionale e imparare velocemente, così come ha consigliato l’Agenzia italiana del farmaco, a utilizzare gli anticorpi monoclonali, considerando che le dosi di vaccino tardano ancora ad arrivare”

Comunicato Stampa

“Dopo il via libera dell’Aifa a due anticorpi monoclonali, farmaci che potrebbero bloccare il virus Sars-Cov 2 già nella fase iniziale dell’infezione, bisogna evitare di perdere tempo e fare in modo che anche la nostra regione possa utilizzarli per curare al meglio i pazienti a casa. I recenti studi, infatti, hanno mostrato un’efficacia del 72% nel ridurre il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con sintomatologia moderata.

Visti i ritardi sulle vaccinazioni e in attesa di una maggiore disponibilità dei vaccini anti Covid, questi farmaci delle aziende Regereron ed Eli Lilly potrebbero essere utilizzati come una sorta di “vaccino passivo”, così come hanno spiegato numerosi virologi ed esperti di tutto il mondo”.

Ad affermarlo il consigliere regionale del Partito Democratico Carlo Guccione che ha inviato una lettera al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, al commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro, Guido Longo, e al responsabile regionale dell’emergenza Covid, Antonio Belcastro.

“Uno studio condotto insieme ai National Institutes of Health (NIH) negli Usa ha messo in evidenza che il farmaco potrebbe prevenire circa l’80 per cento dei casi Covid-19 tra i residenti e il personale delle case di cura, riducendo i rischi di infezione tra il personale e gli anziani.

Un dato da non sottovalutare – sottolinea il consigliere Guccione – visto che all’interno delle Rsa si stanno registrando un elevato numero di contagi. Questa cura permetterebbe di proteggere i soggetti più fragili e i giovani con problemi immunitari.

Serve programmazione ed evitare di commettere gli errori già fatti in questi mesi. Bisogna farsi trovare pronti, fare in modo che i medici abbiano a disposizione questa cura. Lavorare per un Piano regionale e imparare velocemente, così come ha consigliato l’Agenzia italiana del farmaco Aifa, a utilizzare gli anticorpi monoclonali, considerando che le dosi di vaccino tardano ancora ad arrivare”.

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