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Iacucci e Stasi. Tenuto ieri un incontro rispetto alla criticità dell’ASP di Cosenza

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Il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci e il presidente della Conferenza dei sindaci Flavio Stasi hanno tenuto un incontro di confronto rispetto alle criticità dell’Atto aziendale dell’ASP di Cosenza

“Abbiamo apprezzato il dialogo che il commissario La Regina ha avviato con le parti sociali sull’adozione dell’Atto aziendale anche se sarebbe stato utile avere un confronto preventivo in modo da poter apporre le giuste modifiche al documento dell’Asp di Cosenza. In ogni caso è un atto aziendale scritto di fretta, che non tiene conto dell’emergenza attuale e che non lascia intravedere prospettive: ci aspettiamo che le nostre osservazioni vengano ascoltate e riportate nel documento”.

Sono concordi le organizzazioni sindacali, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci e il presidente della Conferenza dei sindaci Flavio Stasi, che hanno tenuto un incontro di confronto rispetto alle criticità dell’Atto aziendale dell’ASP di Cosenza. 

Nei prossimi giorni, infatti, la Conferenza dei Sindaci invierà delle ulteriori osservazioni al documento adottato lo scorso 8 aprile dal commissario Vincenzo La Regina, prima di esprimere un parere consultivo. All’incontro, che si è tenuto ieri pomeriggio nella sala Giunta della Provincia, erano presenti i Segretari generali di Cgil Cosenza Umberto Calabrone, Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno Giuseppe Guido, Cisl Cosenza Giuseppe Lavia, Uil Cosenza Antonio De Gregorio.

“Dopo aver ascoltato i sindaci dei Comuni dei Distretti, delle città che ospitano plessi ospedalieri, Case della Salute, ospedali dismessi e di zona disagiata, abbiamo aperto il confronto alle sigle sindacali – ha affermato Flavio Stasi – convinti che serva lavorare in sinergia per poter avere visioni prospettiche più ampie e senza avere paura di sollevare questioni anche ataviche che portino alla adozione di un documento diverso, finalizzato all’erogazione di servizi e non alla salvaguardia di posizioni. Confidiamo nel fatto che l’attuale vertice aziendale non abbia interessi da tutelare se non quelli delle comunità. Questo atto aziendale, scritto in tempi ristretti, va modificato e migliorato, dopo di che bisogna iniziare un percorso che nei prossimi mesi possa produrre anche un nuovo Documento, che rompa definitivamente gli schemi incrostati della nostra sanità e pensi al futuro ed alla qualità dei Livelli essenziali di assistenza”. 

È stata evidenziata la “mancanza di una visione complessiva, l’Atto aziendale non fa un’analisi vera di quelli che sono i fabbisogni, e non tiene conto delle lezioni impartite dal Covid in questi mesi: è un documento nato già vecchio, non ha alcuna prospettiva – sottolineano le organizzazioni sindacali – e non c’è chiarezza sul personale che bisognerà assumere e su quali interventi andranno adottati per migliorare la sanità territoriale e i Lea. Bisognerà però capire se ci sono i tempi tecnici e giuridici per poter intervenire concretamente sull’Atto aziendale. Fondamentale sarà anche l’integrazione tra medicina territoriale e ospedaliera. Il Piano è da rivedere e bisognerà capire come funzioneranno servizi e strutture sanitarie e ospedaliere in base alle assunzioni del personale”. 

“Non possiamo continuare a rincorrere l’emergenza e bisogna adottare ogni azione utile a rafforzare la sanità calabrese. Passiamo – ha sottolineato il presidente Franco Iacucci – da un’emergenza all’altra: le liste di attesa sono sempre più lunghe e preoccupa il drastico calo delle prestazioni ambulatoriali e ospedaliere. Serve la collaborazione di tutti per poter colmare enormi ritardi e apportare modifiche migliorative all’Atto aziendale, cercando di capire quali sono i tempi e le forze umane per rafforzare concretamente la rete territoriale della nostra provincia”. 

“Tra l’altro tra gli obiettivi del Pnrr – sottolineano i sindacati – c’è quello di rafforzare i servizi sanitari sul territorio e modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario per garantire un equo accesso a cure efficaci. Questo comporterà la necessità di rivedere anche le linee guida del commissario ad acta Guido Longo. Le risorse non mancano, bisogna fare in modo che vengano spese bene e nei tempi previsti”.

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