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Iannicelli, quando Mons. Moietta si recò dai «Nomadi» a Scordovillo

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Mons. Moietta

Massimo Iannicelli parla di un’assente capacità di integrazione da parte dei “cittadini per bene”

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Mons. Moietta

Comunicato Stampa

Assumereste uno zingaro nella vostra azienda, oppure per un lavoro da fare a casa vostra? Ma nemmeno per idea… «Sono brutti, sporchi e rubano!» E ancora: «Non sanno fare nulla, non conoscono alcun mestiere: possono solo fare gli scaricatori…»
Diciamocela tutta: a noi «cittadini per bene» dei Rom ci interessa solo che non appicchino il fuoco agli pneumatici. Poi, dove vivono, come vivono e cosa fanno non interessa a nessuno. Quindi, l’importante è che non brucino gomme, non rubino e non ci importunino quando ci chiedono dei soldi!
Vivono in un ghetto! Bella scoperta… nessuno dà loro confidenza. Alzi la mano uno di voi che può vantare tra le proprie amicizie e frequentazioni uno zingaro. Nessuno! Per questa ragione vivono appartati, perché siamo noi «cittadini per bene» ad averli ghettizzati.

A ben vedere non è vero che sono i Rom a non volersi integrare: siamo noi a non volerli integrare. Li “sparpagliamo” in tante abitazioni? «Sì ma non vicino casa mia! Guai al Sindaco!»
Vabbè, lasciamoli nel ghetto allora! Sia chiaro però che non devono appiccare i roghi, non devono rubare e non chiedere soldi! Ma come campano questi poveracci?
Qualcuno di loro si è emancipato: ce ne sono diversi a Sambiase che sono usciti dal campo per vivere tra la gente comune. Gente onesta che però viene sempre e comunque “etichettata” come zingari.

Mettiamocelo in testa: i Rom sono povera gente che stenta a vivere. Non possono permettersi normali abitazioni se non delle baracche e per sfamarsi spesso chiedono l’elemosina. Quanti ne vedo al supermercato che non hanno soldi per comprarsi un panino… Giorni fa c’era una signora con i soldi contati: aveva sforato il budget, quindi niente pane… L’ho pagato io anche se mi sarei aspettato che la cassiera avesse chiamato il direttore per farne omaggio, in fondo si trattava di soli 45 miseri centesimi… Viva la solidarietà!
Direte voi: ci sono tra di loro delinquenti, quelli che “creano” problemi alla società! Giusto! Arrestiamoli! Ma per il resto è gente di un’altra etnia che vorrebbe cambiare vita senza riuscirci perché la «società civile» li rifiuta.

Non mi si accusi di contraddizione ripensando alle mie vignette satiriche in «Max Satyricon»: sono dirette soprattutto a politici ed amministratori che spesso hanno attinto ai Rom come bacino elettorale, illudendoli con impossibili promesse e false speranze.

 

Concludo ricordando un episodio accaduto tanti anni fa: era la fine del 1961. Il Vescovo di Nicastro, Mons. Vittorio Moietta, si recò a Scordovillo (perché c’era già l’accampamento). Disse che anche i Nomadi (come venivano indicati allora) erano figli di Dio e che la Chiesa e i Cristiani della Diocesi avrebbero dovuto interessarsi di loro. Mons. Moietta si ammalò un anno dopo e poi morì a soli 50 anni il 1° aprile del 1963. Tra i tanti progetti che si era prefissato vi era anche quello di risolvere il problema degli zingari di Nicastro. Peccato non aver rinvenuto delle fotografie che documentino quell’incontro tra un prediletto Apostolo di Gesù del Novecento e la folla di figli suoi…

Massimo Iannicelli

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