Icona votiva Madonna del Carmine benedetta da Arcivescovo
2 min di letturaPresule, ‘immagini importanti per descrivere il Mistero di Dio”
Le icone votive hanno sempre rappresentato un importante patrimonio per i centri urbani grandi e piccoli non soltanto sotto l’aspetto religioso ma anche sotto quello culturale.
Alcune, tra l’altro, hanno anche un notevole pregio artistico.
Non fa eccezione, da questo punto di vista, Catanzaro, dove però le icone, un tempo numerose, si sono progressivamente ridotte, fin quasi a scomparire.
Proprio per questo motivo assume particolare importanza l’iniziativa assunta da un cittadino di Catanzaro, Francesco Scerbo, devoto della Madonna del Carmine, che ha commissionato al pittore Ciccio Ferragina un quadro dedicato alla Vergine.
L’opera sarà poi apposta nel vicolo che s’affaccia sulla piazza antistante la chiesa del Carmine, ubicata in uno dei quartieri più antichi del centro storico del capoluogo calabrese.
L’icona é stata benedetta dall’Arcivescovo metropolita, monsignor Claudio Maniago, nel corso di una cerimonia che ha fatto seguito ad un incontro svoltosi nella stessa chiesa del Carmine.
All’iniziativa, coordinata dal caporedattore della Tgr Rai della Calabria, Pasqualino Pandullo, hanno partecipato il parroco della chiesa del Carmine, Marcello Froijo; l’assessore comunale alla Cultura, Donatella Monteverdi; il docente universitario Luigi Mariano Guzzo e l’archeologo e guida turistica Tommaso Scerbo.
Monsignor Maniago, nel suo intervento, ha sottolineato “l’importanza per la fede dell’iconografia religiosa perché da sempre nella Chiesa si sono usate le immagini per descrivere il mistero di Dio. Anche Maria e Gesù – ha detto il presule – possono essere rappresentati fisicamente per poter essere venerati in modo migliore. Questo perché la fede é poggiata su un Dio che non é e non deve essere astratto, ma è un Dio concreto in quanto si é fatto Carne. È alla luce di questo principio che le immagini sacre vengono poi benedette e venerate, a dimostrazione di quanto stanno a cuore ai fedeli perché é proprio attraverso queste immagini che si entra in relazione col Mistero divino”.