LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Igor Colombo: basta morti bianche in Calabria

3 min di lettura
igor colombo

E’ tempo di agire per fermare le morti sul lavoro in Calabria

Esprimo innanzitutto il mio più sentito cordoglio alla famiglia Falbo e Ventura per la tragica scomparsa del loro caro Roberto, ennesima morte bianca in Calabria.

Con l’ultima tragedia di Lamezia Terme è partita di pari passo la pioggia di comunicati stampa ed interviste di esponenti sindacali che ribadiscono come sempre in questi casi, l’ovvio, ossia più sicurezza sui luoghi di lavoro.

Esaurita però la retorica politica e del dolore da parte anche delle figure istituzionali, nulla cambia per evitare tragedie come quella che ha visto la drammatica morte del povero Roberto Falbo a soli 53 anni.

E’ in corso un’indagine per fare luce su quest’ultima morte bianca, come si usa definire le morti sul lavoro.

Mi auguro che la magistratura vada in fondo e soprattutto stabilisca finalmente una pena esemplare qualora esca fuori un colpevole per questo tragico fatto. Tante volte nella mia attività politica mi sono occupato di morti bianche, con azioni dimostrative e manifestazioni.

Sono stanco di assistere a tutto ciò, non si fa in tempo a piangere un giovane lavoratore che ha perso la vita mentre si stava guadagnando il pane, che subito giunge un’altra disgrazia simile. Sono anni che vengono denunciate le precarie condizioni di lavoro cui gli operai , nella nostra già martoriata terra di Calabria, sono costretti a fare i conti.

Ma non si muove mai nulla anche quando l’opinione pubblica viene scossa dagli eventi tragici.

E’ vergognoso che nel 2025, nell’era dell’Intelligenza artificiale ancora si muoia sul posto di lavoro. Spulciando i dati è una ricorrenza frequente e non più un evento accidentale.

Le sigle sindacali continuano a chiedere alla Regione tavoli istituzionali per far fronte alla situazione mentre si aspetta la prossima vittima e ripetere le medesime cose e richieste.

Credo che ora sia giunto il momento di dire basta a tale catena di eventi luttuosi che di bianco hanno solo la purezza di chi cade vittima dell’ingiustizia sociale e politica. A Lamezia Terme è tempo di campagna elettorale e chiedo ai candidati a sindaco di sposare una battaglia che è civile e di grido al rispetto delle regole e della legalità sui luoghi di lavoro.

Bisogna avere il coraggio di affermare anche che una certa abominevole e consueta prassi di collaborazione esiste con tra chi è deputato all’obbligo di avere sui posti lavoro le dovute norme di sicurezza dei dipendenti e chi è chiamato al controllo ed a far rispettare tali norme.

Servono leggi sì, ma che vadano fatte rispettare. Sanzioni e multe più severe per le aziende che violano le normative di sicurezza sul lavoro, più ispezioni e più ispettori del lavoro, certezza della pena , che deve essere esemplare per chi contravviene alla Legge. Nelle precedenti legislature vi era una Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni e morti sul lavoro che sostanzialmente non ha mai prodotto nulla di concreto. Sul nostro territorio però possiamo fare qualcosa riguardo a tale dirompente tematica.

La prossima amministrazione comunale potrebbe per esempio creare una task-force, un coordinamento che prevede attività di monitoraggio, controllo e vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro.

Un apparato che sia efficiente e composto da soggetti competenti. Rendere pubblica tale attività periodicamente riferendo del lavoro svolto in Consiglio Comunale.

Non possiamo certo assistere in maniera passiva a tali tragedie che scuotono il cuore e le sensibilità delle comunità cittadine.

Pensiamoci oggi, perché se domani già dimentichiamo quanto accaduto con l’ultima morte in Calabria di un lavoratore, presto ne piangeremo un’altra ed il dolore sarà ancora più grande proporzionato al senso di colpa che ci porteremo addosso.

Igor Colombo
Scrittore ed attivista politico