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Il Mondo al Contrario e la lezione di Grosseto

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Il Mondo al Contrario e la lezione di Grosseto

Le considerazioni di Cantiere Laboratorio

L’evento di Grosseto del 23 novembre 2024, nel corso del quale è stata annunciata la nascita, a fianco del Comitato Culturale Il Mondo al Contrario, dell’omonimo Movimento Politico, dei sostenitori del Generale, che sarà effettivo ad inizio anno 2025, è stato oggetto di discussione e considerazioni da parte del Consiglio Direttivo di Cantiere Laboratorio, presente a Grosseto con i suoi dirigenti ed iscritti al Comitato Culturale.

La presenza di circa 1200 persone, iscritte al sodalizio che ha organizzato la seconda assemblea dei soci e nel pomeriggio dello stesso giorno, gli interventi di qualificati ospiti che si sono confrontati con la nuova realtà nascente, ha dato numerose risposte in termini di contenuti e di prospettive future.

Se la partecipazione dell’europarlamentare Roberto Vannacci, eletto da indipendente con la Lega, ha dato ulteriore lustro ed entusiasmo all’incontro, lo straordinario successo in termini di presenze, organizzazione, impegno, dedizione e sacrificio, ha avuto nel Presidente Fabio Filomeni, nel segretario Bruno Spatara e nel tesoriere Gianluca Priolo gli artefici di questo straordinario successo insieme al vice presidente Andrea Romiti, agli addetti stampa ai Coordinatori d’Area e Presidenti di Regione, che da più di un anno lavorano incessantemente e sono riusciti a radicare il Comitato Culturale su tutto il territorio nazionale.

Grazie a ciò si sono raccolti i presenti a Grosseto, venuti da tutt’Italia a loro spese, perché credono e “vogliono” un nuovo soggetto politico, ispirato ai 12 capitoli del libro del Generale Roberto Vannacci, e dai quali sono estratti gli otto punti programmatici del Movimento Politico Mondo al Contrario, che sia di distanza con la politica ed i partiti esistenti fin qui incapaci di dare risposte ai problemi del popolo italiano in termini economici, valoriali e di vera sovranità.

A Grosseto erano presenti tutte le categorie sociali, uomini e donne animate da una voglia di operare ed agire per il bene comune fin qui confuso con la smania di protagonismo e l’arrivismo poltronaro. “Era presente – come ben scritto nell’articolo della Gazzetta di Lucca dello stesso 23 novembre 2024 –  una buona fetta d’Italia, la migliore senza dubbio o, almeno, quella più fiduciosa, ottimista, speranza che non molla e non vuole cedere a chi sta facendo di tutto e anche di più per distruggere l’orgoglio di dirsi e, ancor peggio, sentirsi italiani (…)  la voce di chi ama l’Italia ed odia l’ipocrisia dei politicanti da strapazzo che ancora regnano e governano“.

Il Mondo al Contrario e la lezione di Grosseto

Dai territori di tutta Italia in moltissimi si stanno avvicinando al “progetto”: professionisti seri, militari, giovani, militanti politici a contatto con il territorio, settori del mondo dell’associazionismo e della cultura, e tanti che fin qui non si sono recati alle urne perché traditi da promesse non mantenute e da un “sovranismo di cartone” di pura facciata elettorale, salvo poi disintegrarsi per servire i “soliti poteri” che hanno fatto dell’Italia un Paese svenduto e colonizzato.

Tutti vedono, nel nuovo Movimento, l’ultima speranza, l’ultima spiaggia di un reale cambiamento e non la prosecuzione di esperienze politiche passate. Allora che fare?

Se amiamo il nostro Paese, non possiamo non guardare con attenzione a tutto ciò che va nella direzione di un ricupero e di una possibile rinascita della nostra identità, per cui in primis supportare il Generale Roberto Vannacci nella battaglia politica all’Europarlamento, dove alta si sta alzando la sua voce contro i burocrati di Bruxelles per un’Europa che oggi non è la nostra.

È il mondo al contrario che bisogna raddrizzare e nonostante oggi siano pochi i mezzi a disposizione avremo con noi la forza più dirompente: un popolo che è stanco di subire e che, oggi più che mai, ha bisogno di essere rappresentato e difeso nei suoi interessi, nella sua identità, nella sua dignità, nella sua sovranità perché possa essere artefice del proprio destino e non sentirsi straniero nella sua terra.

Vittorio Gigliotti 

Presidente di Cantiere Laboratorio