Il vecchio e il bambino… Non solo Guccini
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Il termine “giovane”, dal latino juvare, significa, alla lettera, “giovare”
Ora, se Varrone puntualizza che «iuvenis a iuvando scilicet qui ad eam aetatem, pervenit ut iuvare possit», senza pensare però di far coniare il brevetto della cosmetica della sapienza, per slittamento semantico, chi è, per l’appunto, il giovane?
Ne basta soltanto l’anagrafe o l’immagine per qualificarlo? Penso proprio di no.
Intanto mi piace ricordare il Burnouf che ne connetteva la voce financo alla forma div-dju=esser lieto, radice che mi è facile accostare ai versi leopardiani del Garzoncello scherzoso.
Ora, nella giungla della piccineria, e ce n’è tanta, posto che non debba assolutamente morire il fanciullino dentro di noi, pur restandone padri, nel corso degli anni, per tutelarlo e vigilarlo, si ricordi pure di coltivare l’avo dentro di noi, che non fa male, la figura sapiente, cioè, cui ogni cultura, quando possibile nominarla, da sempre lega e collega la trasmissione della tradizione, di tutto quell’insieme di saperi, narrazioni, miti e leggende, che costituiscono le fondamenta della civiltà.
Così completiamo un bell’albero genealogico: già, partendo da noi, semplicemente! Solo al tramonto il cielo s’infiamma, ricordiamocelo, per aprirci a nuovi orizzonti!
Per esperimento ed esperienze: pertanto, se tanto ci dà tanto, facciamone tesoro. Dal De rerum natura alla natura degli uomini c’è tanto da attingere: basta un po’ di intellettualismo volitivo, consiglierebbe ancora un adagio tomista!
Scolastico, da Scolastica, che non è un’etimologia, ma una notoria Filosofia!
Prof. Francesco Polopoli
