Illustrato il bando di gara per la realizzazione di un nuovo tratto della Strada del Medio Savuto
5 min di lettura“La pubblicazione del bando di gara per la realizzazione del completamento del tronco stradale compreso tra gli svincoli tra la Statale 616, circa tre chilometri rappresenta un ulteriore passo in avanti verso l’apertura al transito veicolare di un altro tratto della Strada del Medio Savuto.
Sempre di più la ‘Strada che non c’è’ comincia ad esserci: oggi, quindi, non può che essere una giornata importante perché consegniamo alle comunità del Reventino, che aspettano quest’opera da quarant’anni, fatti e non parole”.
Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, ha illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa – alla presenza di sindaci, amministratori, tecnici, direzione dei lavori e i rappresentanti del Comitato di cittadini “La Strada che non c’è”, presieduto da Domenico Mazza – il bando di gara pubblicato dall’Amministrazione provinciale nei giorni scorsi per l’aggiudicazione del progetto per la realizzazione del completamento del tronco stradale compreso tra il bivio Coraci (Cosenza) e Soveria Mannelli Nord-Borboruso: lo scopo di questi lavori, che ammontano a 9.650.000 euro, è quello di rendere funzionale e fruibile in maniera completa il primo tratto, anche sotto il profilo degli impianti di illuminazione e antincendio.
La Regione impegna 4 milioni di euro per un altro tratto
Un’occasione importante per fare il punto su un’arteria attesa da decenni dalle popolazioni dell’entroterra destinata a costituire l’infrastruttura viaria più importante della Calabria centrale, quale percorso alternativo all’autostrada A2, risolutiva per lo sviluppo delle zone interne della presila catanzarese.
Il bando per l’aggiudicazione di questo nuovo tratto – i termini per la presentazione delle offerte scadranno i primi di marzo – arriva a sei mesi dall’apertura al traffico del tratto fra gli svincoli di Soveria Mannelli e di Decollatura.
La presenza del vice presidente della Giunta regionale, prof. Antonio Viscomi, ha permesso al presidente Bruno di certificare l’impegno della Regione di impegnare ulteriori quattro milioni di euro per consentire la realizzazione di un tratto della di collegamento Catanzaro-Cosenza fino allo svincolo di Altilia-Grimaldi, quindi con sbocco sull’Autostrada.
Alla conferenza stampa, oltre al presidente Bruno e al vice presidente Viscomi, hanno partecipato gli ingegneri Giovanni Angotti ed Eugenio Costanzo, rispettivamente progettista e responsabile unico del procedimento; il dirigente provinciale del settore Infrastruttura, ingegner Floriano Siniscalco; l’ingegnere Luigi Zinno, dirigente generale del Settore Infrastrutture della Regione Calabria; l’ingegner Pino Iritano, Dirigente del Servizio n.5 del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Calabria; il vice presidente della Provincia di Catanzaro, Marziale Battaglia.
Tra i presenti, il consigliere provinciale delegato alla Viabilità, Ciccio Severino;i consiglieri provinciali Giacomo Muraca, Salvatore Pellegrino, Davide Zicchinella, l’ex sindaco di Decollatura Anna Maria Cardamone; Mario Tassone, già deputato e sottosegretario ai Trasporti, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Gerlando Cuffaro, oltre che sindaci, amministratori, e rappresentanti del Comitato “La Strada che non c’è”, con il presidente Mazza.
“La nostra azione in materia di lavori pubblici guarda alla sicurezza”
“Quando ci siamo insediati, alla fine del 2014, abbiamo trovato lavori fermi e cantieri abbandonati, una ditta che invece di procedere presentava riserve.
Abbiamo avuto il coraggio di rescindere il contratto per dare una svolta all’opera, convinti che le incompiute fanno male al territorio e all’ambiente – ha detto ancora il presidente della Provincia -.
La nostra azione in materia di lavori pubblici è quella di mantenere la sicurezza delle strade e delle scuole, lo stiamo facendo tra mille difficoltà economiche e normative, al nostro impegno quotidiano e al fatto che abbiamo ereditato un Ente sano e faremo di tutto per mantenerlo tale, nonostante la drammatica situazione in cui si trovano le Province.
Quando si affronta un’opera di questo tipo, e si compiono importanti passi in avanti, è una vittoria per lo Stato che guarda ai territori anche attraverso le articolazioni come la Provincia di Catanzaro”.
Il dirigente generale dei Lavori pubblici della Regione, Zinno, ha messo in evidenza la tenacia del presidente Bruno nel superare lo stallo burocratico che aveva portato al fermo di questa infrastruttura, ricordando poi l’impegno della Regione alla statalizzazione di un tratto della Strada del Medio Savuto che favorirà la valorizzazione delle aree interne.
Un coraggio, quello del presidente Bruno che viene riconosciuto e apprezzato anche dal consigliere provinciale Giacomo Muraca che dopo essersi complimentato per il lavoro svolto, ha posto anche la posto la questione delle risorse per il completamento della strada a partire dalle quelle messe a disposizione dal Cipe, poi dirottare altrove.
Viscomi: Bruno è stato coraggioso. La buona amministrazione si fa anche con i ‘no’
“Una strada non è solo una strada – ha esordito il vice presidente della Regione, Antonio Viscomi – è luoghi, storia, identità ma anche futuro. La strada deve essere anche un modo per riscoprire quel territorio: non è solo un’opera pubblica è anche un elemento di attrazione di identità della comunità.
In questo caso parliamo di una comunità che per troppi anni ha sofferto il disagio della mobilità”. Da qui la necessità, secondo Viscomi, anche della individuazione di un percorso di riflessione su come sostenere le aree interne, che “una definizione burocratica imposta dalla programmazione comunitaria, definisce in questo modo.
Ma in realtà sono vivissime, con una loro autonomia territoriale, culturale, educativa. Voglio ricordare che la Regione ha raddoppiato i contributi per le aree interne – ha detto ancora – perché crediamo si possa lavorare su questo versante. La vicenda burocratica relativa alla Strada del Medio Savuto è stata affrontata dal presidente Bruno in modo coraggioso, un esempio di fare buona amministrazione.
Amministrare bene – ha concluso Viscomi – non significa far correre le cose, bisogna avere il coraggio di affrontare le cose e saper dire anche ‘no’ con molta consapevolezza.
Per dare risposte ai cittadini dobbiamo sempre di più lavorare in maniera sinergica puntando su una efficace rete istituzionale”.