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In coma dopo pestaggio: chiesto processo per imputati

2 min di lettura
Davide Ferrerio in una foto sul suo profilo Facebook

Davide Ferrerio, ventenne di Bologna ma con origini crotonesi, in una foto tratta dal suo profilo Facebook. FACEBOOK/ DAVIDE FERRERIO

Tra loro l’autore dell’aggressione e la madre della ragazza al centro della vicenda

CROTONE. La Procura di Crotone ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre imputati nell’inchiesta sul pestaggio che ha ridotto in fin di vita il 21enne Davide Ferrerio, avvenuto a Crotone l’11 agosto scorso.

Il giovane di origini bolognesi, in Calabria per le vacanze da parenti, da quel giorno, è in coma e si trova ricoverato nell’ospedale Maggiore di Bologna.

Il pm Pasquale Festa ha chiesto il processo per Nicolò Passalacqua, il 22enne accusato di tentato omicidio per aver picchiato Davide, scambiato per un’altra persona, nell’intento di “dare una lezione” allo spasimante di una sua amica 17enne che era stata contattata sui social da uno sconosciuto.

Chiesto il giudizio, per concorso anomalo in tentato omicidio, anche della madre della ragazza, per la quale l’accusa ipotizza un ruolo attivo nell’organizzazione della spedizione punitiva, sia per un cittadino di origine romena Andrej Gaju, di 34 anni, che, secondo l’accusa, avrebbe partecipato attivamente alla spedizione.

Nelle scorse settimane, la Procura per i minorenni di Catanzaro aveva disposto il giudizio immediato per la ragazza, da poco maggiorenne, che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato. Anche lei è accusata di concorso anomalo.

Il giovane bolognese, secondo la ricostruzione dell’accusa, è finito dentro a quello che il gip di Crotone descrive come “un vortice della follia” nel quale una serie di coincidenze si sono susseguite. Tutto ha origine da un scambio via social di un 31enne di un paese della provincia di Crotone che si era invaghito della minorenne.

Per approcciarla aveva utilizzato un falso account Instagram. La mamma aveva detto alla figlia di fissare un appuntamento per capire chi era l’uomo ma, secondo l’accusa, con l’intento di dargli una lezione. Per questo convince Passalacqua, che sapeva essere invaghito della figlia, a partecipare all’appuntamento. A scatenare l’aggressione nei confronti di Davide, è poi quello che il gip definisce un “nefasto messaggio”.

A mandarlo è il 31enne dopo essere venuto a contatto con il gruppo con le due donne e Passalacqua. Capite le loro intenzione, manda un messaggio alla giovane per dire che indossa una camicia bianca. Lo stesso colore indossato casualmente da Davide. (ANSA).

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