In duemila al pride di Reggio Calabria a 10 anni dal primo
2 min di letturaPresidente Arcigay: ‘c’è ancora tanto da fare, torna a soffiare l’odio’
Dieci anni di Pride a Reggio Calabria. Era il 2014 quando in riva allo Stretto, si celebrò il primo Pride della Calabria.
Da allora è stato un crescendo di manifestazioni che hanno coinvolto l’intera Calabria. Oggi, per il decimo anniversario del Reggio Calabria Pride, oltre duemila persone si sono ritrovate davanti ai giardini “Umberto I”, per sfilare, in un corteo colorato e festoso, lungo il Corso Garibaldi, quindi il Lungomare Italo Falcomatà, fino all’Arena dello Stretto.
“Sono dieci anni di lotta, di resistenza, di orgoglio, di queste associazioni che organizzano il Pride qui a Reggio Calabria. Hanno costruito tanto, hanno, in questi anni abbattuto i pregiudizi. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare, in un momento in cui è tornato a soffiare l’odio, ma la nostra rivoluzione d’amore non si può fermare” ha commentato Natascia Maesi, presidente nazionale Arcigay che nel tracciare l’evoluzione dei Pride, nati per rivendicare diritti e valori del popolo LGBT+, ha parlato di doppio significato di una manifestazione “nella quale – ha detto – portiamo in piazza la nostra rabbia costruttiva e creativa. Però è anche una grande festa; una festa dell’orgoglio, la festa della visibilità. Quindi c’è ancora da percorrere tanta strada”.
Tra i partecipanti, che hanno gridato slogan e lanciato messaggi di protesta alla classe politica nazionale, con in mano una bandiera israeliana anche il massmediologo e giornalista Klaus Davi.
“Ho voluto portare – ha detto – la testimonianza di Tel Aviv e Gerusalemme dove sfilano, ogni anno, complessivamente, cinquecentomila persone. Israele è l’unico Paese che in Medio Oriente accoglie gli omosessuali arabi; l’unico paese in Medio Oriente che valorizza e consente matrimoni tra persone dello stesso sesso, mentre a Gaza, in Cisgiordania, in Siria vengono ammazzati. Da dieci anni, Reggio Calabria è capofila di questa cosa. Dimostra l’accoglienza della Calabria, la cultura dell’accoglienza, della tolleranza. La Calabria – ha concluso Davi – è molto più avanti di come la si descrive. E la testimonianza di questa grande presenza alla manifestazione di oggi ne è la dimostrazione”.