In migliaia a manifestazione No Ponte a Villa San Giovanni
2 min di letturaEsponenti politici, sindacalisti, associazioni e tanti cittadini
Si sono ritrovati in alcune migliaia a Villa San Giovanni per partecipare alla manifestazione No Ponte.
Decine le associazioni, i movimenti, comitati che hanno promosso questa protesta.
Il corteo con bandiere, striscioni, tamburi e cartelli, si è mosso da piazza Valsesia, a Villa San Giovanni, dove è stato fissato il raduno dei partecipanti. Presenti molti leader politici, sindacali, istituzionali.
Da Angelo Bonelli di Europa Verde a Sandro Ruotolo, ex parlamentare, e oggi candidato al Parlamento europeo con il Pd come l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano per Alleanza Verdi-SI, i sindaci di Catanzaro, Nicola Fiorita, e di Villa San Giovanni Giusy Caminiti e l’ex primo cittadino di Messina e ambientalista, Renato Accorinti. Atteso anche il sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
Massiccia la presenza del Movimento Cinque Stelle, con la parlamentare Laura Orrìco e il candidato al parlamento europeo, l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Nutrita anche la delegazione Cgil con il segretario generale calabrese Angelo Sposato, a Pino Gesmundo della segreteria nazionale e gruppi provenienti anche da Messina e dalla Sicilia.
Tra i manifestanti anche una folta delegazione di abitanti di Punta Faro in Sicilia e Cannitello a Villa San Giovanni, le aree che saranno espropriate. che hanno già ricevuto la lettera che annuncia loro l’avvio della procedura di esproprio. Sono stati promessi per loro incentivi e generosi risarcimenti. Ma non si fidano.
Temono che il territorio in cui risiedono da sempre possa essere irrimediabilmente devastato dalle ruspe, per far posto agli ancoraggi ed ai piloni del ponte.
Nelle prime dichiarazioni ufficiali, molti evidenziano che gli unici soldi per il Ponte sullo Stretto, siano, al momento, quelli sottratti al Fondo di Coesione di Calabria e Sicilia.
“Sprecano risorse per un’opera assolutamente inutile – ha detto Gesmundo – e il Governo toglie risorse, non pensa ai giovani del Mezzogiorno, a creare buona occupazione, o per venire incontro ai lavoratori che si trovano in condizione di povertà”.