Inagibilità strutture, d’Ippolito (M5S): “Anche il Comune di Lamezia andrebbe chiuso”
3 min di letturaLa dichiarazione del parlamentare Giuseppe d’Ippolito
LAMEZIA. Anche l’onorevole d’Ippolito (M5S) era presente alla riunione tenutasi ieri al Comune di Lamezia Terme tra il commissario Fusaro, le associazioni del comitato Sì allo sport e il parlamentare Domenico Furgiuele (Lega).
La chiusura di tutti gli impianti sportivi e la dichiarazione di inagibilità di altre strutture cittadine sono solo la punta dell’iceberg. Scopo dell’incontro era quello di riuscire a studiare una soluzione a un problema che nasce anche da una cattiva lettura delle convenzioni.
L’inagibilità: una piaga che ha colpito le strutture sportive, ma che a conti fatti riguarda scuole, nosocomio cittadino, Tribunale di Lamezia e persino il Comune stesso. In problema, quasi al limite dell’assurdo, è che molti degli impianti in questione hanno problemi di accatastamento o non presentano quello che dovrebbe essere il normale adeguamento alle norme vigenti in fatto di pubblica sicurezza. Potremmo stare ore a disquisire sul perché si sia arrivati a questo punto, ma è probabile che non arriveremmo comunque alla risposta.
Molto chiare sul punto le dichiarazioni di d’Ippolito al termine della riunione:
“Mi sarebbe piaciuto che il commissario Alecci lasciasse Siracusa, dove sta svolgendo le sue vacanze, e venisse qui a metterci la faccia, a vedere che tipo di problematica si è creata in città. Perché se alcune squadre non riusciranno a giocare, altre si ritireranno dal campionato o altre ancora non consegneranno le chiavi degli impianti sfidando anche quelle che sono le ordinanze del Comune, si creerà un serio problema di ordine pubblico.
La parte dello sport, della cultura, dell’agibilità degli impianti comunali significa la vita di questa città, chiudere questi impianti significa chiudere la città.
In realtà – continua il deputato pentastellato – l’atteggiamento di questo Comune nei confronti delle società sportive e culturali è un atteggiamento di chi si fa il forte nei confronti del debole e non è capace di farsi forte nei confronti delle esigenze importanti. La commissione non fa altro che soppesare da una parte le esigenze di carattere sociale e da una parte le esigenze del rigoroso rispetto della legge. E questa ha scelto la rigorosa osservanza della legge.
Ma questa rigorosa osservanza non viene attuata con lo stesso rigore con il Tribunale di Lamezia Terme che si trova nelle stesse condizioni dello stadio Guido D’ippolito, chiudendo l’ospedale, le scuole, chiudendo questo stesso edificio che ha le stesse mancanze amministrative di tutti gli altri edifici.
Qui – continua – evidentemente è stata fatta una valutazione diversa, si preferisce seguire la strada del blocco delle attività culturali.
Il Comune di Lamezia dovrebbe essere chiuso, non tanto per le sue mancanze da un punto di vista organizzativo e urbanistico, ma perché è diretto da persone che sono totalmente incapaci di fare il loro lavoro e allora il discorso si sposta sui dirigenti.
Ho lamentato, in una interrogazione parlamentare, che non è possibile che in questo Comune vi siano tre dirigenti che fanno solo il cattivo tempo, e sono gli stessi tre dirigenti citati nella relazione del prefetto di Catanzaro sullo scioglimento del comune di Lamezia a cui sono imputati fatti e comportamenti che poi sono stati valutati ai fini dello stesso scioglimento.
Non è possibile che lo scioglimento riguardi la parte politica, che pur ha il suo bagaglio di responsabilità, e non riguardi affatto la parte amministrativa. La prossima settimana riprendono i lavori parlamentari, andrò al ministero dell’Interno per sollecitare una risposta all’interrogazione e per sottoporre la gravità e l’assurdità di questa situazione, che a questo punto mi fa dire che anche questa commissione straordinaria si sta dimostrando inadeguata“.
V.D.