Incendiate le auto di due infermiere nel cosentino
2 min di letturaSindacato: gesto vile da vigliacchi, situazione intollerabile
COSENZA. Due auto sono state distrutte lunedì 16 gennaio dalle fiamme nel parcheggio del presidio ospedaliero Iannelli di Cetraro, nel cosentino.
L’incendio sarebbe stato di natura dolosa e le vetture coinvolte apparterrebbero a due dipendenti che erano in turno a quell’ora: un’infermiera del pronto soccorso e un’operatrice sociosanitaria.
Lo denuncia l’Ordine degli infermieri di Cosenza in una nota in cui si afferma che “non è ancora chiaro chi, tra le due professioniste, fosse la vera destinataria del vile gesto. Le auto erano infatti parcheggiate a poca distanza l’una dall’altra”.
“Siamo vicini alla collega ed all’operatrice che hanno subìto un gesto vile, da vigliacchi. Purtroppo – afferma il presidente dell’Ordine Fausto Sposato – siamo dinanzi l’ennesimo episodio di violenza nei confronti della nostra categoria. Adesso basta: dagli insulti verbali si è passati addirittura alle fiamme”. Per gli infermieri “la situazione non è più tollerabile”. Ed oltre alla condanna ed alla vicinanza, Sposato chiede ai colleghi di “non abbassare la testa in nessun modo”. Anzi, non solo a Cetraro ma ovunque accadano episodi del genere “occorre denunciare prontamente alle autorità preposte”. “Possibile – afferma Sposato – che non ci sia stata una sola telecamera ad aver ripreso il vile gesto? Gli operatori meritano rispetto; non è pensabile che la società civile non reagisca dinanzi a questo episodio” con la richiesta di una indagine “che faccia piena luce sull’incendio”.
“Non può sussistere – conclude Sposato – alcuna giustificazione, soprattutto non si deve consentire un prosieguo delle pressioni cui siamo sottoposti quotidianamente. Gli infermieri devono essere messi in grado di lavorare in piena sicurezza, l’Azienda ha l’obbligo di intervenire, promuovendo anche una commissione interna se necessario. Noi continueremo ad essere al fianco di tutti gli operatori, confrontandoci e fornendo formazione continua per debellare questo malsano processo”. (ANSA).