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Infermieri cococo Asp CZ: smettetela di prenderci in giro

2 min di lettura
Infermieri cococo Asp CZ: da “eroi” a “usa e getta”, a “vagabondi”

Sono trascorse ormai quasi due settimane da quando noi, infermieri Covid con contratto Co.Co.Co., abbiamo lanciato il nostro grido d’allarme

Comunicato Stampa

Solo l’ultimo di una lunga serie, dopo la prima riduzione drastica del monte orario settimanale e dopo aver segnalato ripetutamente quanto il nostro impiego andasse ben oltre ciò che era previsto dai nostri contratti lavorativi.

Ci siamo rivolti dapprima al presidente di Regione Roberto Occhiuto, poi a tutte le istituzioni, alla classe politica, ai vertici sanitari dell’Asp di Catanzaro e al nostro sindacato, rimanendo completamente inascoltati.

Ringraziamo le testate giornalistiche che hanno dato voce alla nostra protesta fatta di striscioni fuori dagli hub vaccinali in cui abbiamo dato tutto noi stessi durante quest’emergenza pandemica, ma ci continuiamo a chiedere come mai nessuno spenda una parola per noi.

La massima autorità sanitaria di un Comune è il proprio sindaco. In questa vicenda dovrebbero essere interessati sia Nicola Fiorita, neo primo cittadino di Catanzaro, che Paolo Mascaro per quanto concerne la città di Lamezia Terme.

Sindaci, sapete che stiamo per essere mandati a casa? Sapete che dopo due anni di contratto Co.Co.Co., senza tutela alcuna, dopo aver dimezzato le nostre ore lavorative da 35, a 18 e ora a 12, al 31 di ottobre con ogni probabilità i nostri contratti non verranno più rinnovati?

Cosa state facendo per tutelarci? Si parla della sanità calabrese in ginocchio e voi siete davvero disposti a rimanere inermi mentre 81 sanitari che si sono spesi così duramente durante quest’emergenza pandemica vengono mandati a casa?

E poi ci rivolgiamo ai nostri parlamentari calabresi, l’onorevole Domenico Furgiuele e l’onorevole Giuseppe D’Ippolito: cosa state facendo per noi, voi che avete voce anche fuori regione?

E lei, presidente Occhiuto? Perché non ha speso neanche una parola su questa situazione? Non meritiamo neanche quella? In effetti, siamo stati usati quando servivamo… ora siamo tornati a essere inutili?

Qui si parla tanto di progetti, ma sappiamo bene che sono solo parole: dopo il 31 ottobre per noi non ci sarà alcun rinnovo, almeno smettetela di prenderci in giro e prendetevi le vostre responsabilità.

Dopo questi due anni, probabilmente non meritiamo un posto di lavoro, ma pretendiamo di non essere più oggetto delle dichiarazioni di facciata al momento della necessità e delle solite fasi di rito proprie del “politichese”.

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