Ingrid e Gerlando: una fiaba lametina tra i luoghi federiciani di tutto il Mezzogiorno
2 min di letturaUna cultura che dimentica le proprie tradizioni tradisce se stessa, impantanandosi in un presente senza senso ed orientamento. Se tagliamo i nostri legami con il passato, poi, altrettanto faremo con il nostro futuro: e non ci può essere educazione nello sradicamento.
E’ questo il leitmotiv che ha spinto Maurizio Carnevali, Francesco Polopoli e Francesca Prestia in un impegno comune per il bene comune della piana lametina, in occasione di un augurale cinquantesimo, e di tutti i luoghi federiciani del Meridione.
Il libro cd ripresenta un testo, già noto a Monsignor Bonacci, e presente, tra l’altro, negli Annales dello storico Villella: la riscrittura ha permesso non solo di ampliare il testo, con postille di natura storica e linguistico-letteraria, ma anche di illustrarlo a mano e di seguirlo a voce, in un sodalizio artistico che ha unito strettamente i coautori del libro, edito da Link edizioni e disponibile in tutte le librerie.
La scrittura di Polopoli, corredata da fonti (un codice Vaticano ne ha legittimato il lavoro, e di cui fa menzione, con parafrasi, nel libro illustrato), l’arte di Carnevali, firma nota a tutto il panorama artistico contemporaneo, a livello nazionale ed internazionale, la ballata della Prestia, cantastorie di caratura musicale (non nuova alle espressioni del made in Calabria, come ha dimostrato nei duetti con Roberto Vecchioni) hanno ridato vita alla storia di Ingrid e Gerlando, figliastra di Federico II, la prima, ed un paggetto, il secondo: il tutto tra i ruderi di Neocastrum, alla presenza dell’imperatore svevo.
Si apre così un percorso di tradizioni, che si auspica sempre più fecondo di idee, per non tradirle.