Interrotta erogazione acqua per uso irriguo, tensioni a Scalea
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Il comunicato di Coldiretti Calabria
Comunicato stampa:
Nel territorio del Consorzio di Scalea manca l’acqua agli agricoltori. Danni e tensioni.
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Molinaro: la fallimentare, disattenta ed insipiente gestione commissariale voluta dalla Regione che rimane inerte.
Una gestione commissariale a dir poco fallimentare, disattenta, poco incline ai legittimi diritti degli agricoltori e dei lavoratori sta arrecando notevoli danni alle colture in atto del comprensorio irriguo ricadente nell’ex Consorzio di Bonifica Valle Lao con sede a Scalea nonché tensioni tra gli agricoltori.
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Ancora una volta, scrive Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria al Prefetto di Cosenza, al Commissario del Consorzio, alla Regione Calabria e alle forze dell’ordine, alle Organizzazioni sindacali, a causa dell’astensione dal lavoro dei dipendenti del Consorzio di Bonifica, è stata interrotta l’erogazione dell’acqua per uso irriguo proveniente dagli impianti, dai quali attinge il Consorzio, dei fiumi Lao, Argentino e Abatemarco.
Questo – continua – a parere della Coldiretti è da intendersi quale interruzione di pubblico servizio e sta determinando già danni alle colture, in considerazione delle alte temperature, della persistente siccità e degli incendi che stanno caratterizzando questa stagione. I danni derivanti dall’interruzione idrica avverte – saranno sicuramente elevati e da tale situazione scaturiranno molteplici richieste di risarcimento al Consorzio e alla Regione. A tutto c’è un limite e pur comprendendo le motivazioni dello sciopero ed esprimendo solidarietà ai lavoratori che stanno scontando, da quasi due anni, l’insipienza della gestione commissariale voluta dalla Regione Calabria, sollecitiamo la Regione a rimuovere le motivazioni alla base delle reiterate proteste, invitiamo le autorità in indirizzo, ognuno per le proprie competenze, a far si che venga ripristinata la fornitura idrica per consentire l’irrigazione agli agricoltori ed evitare tensioni con conseguenti problemi di ordine pubblico.
Quello che sta accadendo – continua Molinaro – è l’ennesima dimostrazione di una mancata programmazione che normalmente avviene nelle amministrazioni dove i consorziati sono amministratori. La situazione drammatica nei fatti dell’ex Valle Lao è evidente, e chiama direttamente in causa la Regione. La vigilanza della Regione è un optional. I bilanci preventivi e consuntivi non sono stati approvati, non ci si costituisce nei giudizi, il disavanzo esplode, leggi e regole statutarie vengono sistematicamente violate. Fatti che fanno impallidire tutti ma non la Regione che rimane inerme.
Non vorremmo – rimarca Molinaro – che dopo il commissariamento, si pensi di scaricare eventuali costi e appesantimenti economici sugli agricoltori! Oltre al danno la beffa, verrebbe da dire. Una situazione esplosiva che ci porta a dire che non escludiamo una azione di responsabilità nei confronti della Regione.
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