Intervista a Francesca Tropea, una booktuber a Lamezia Terme
4 min di letturaIntervista a Francesca Tropea, una booktuber a Lamezia Terme. Parlare di libri e letteratura attraverso i social network.
Sono in compagnia di Francesca Tropea, lametina di 23 anni, identificata da me come book blogger ma probabilmente, per l’impegno e il carattere dei tuoi filmati, questo titolo non è totalmente esaustivo.
Più che altro potrei identificarmi come booktuber, nel senso che per essere book blogger ovviamente devi avere un blog. Io ho sì un blog, ma non lo uso quasi mai, invece faccio un uso spropositato sia di Youtube che di Instagram, per cui, dato che faccio circa due video a settimana e molti di questi sono incentrati sulla letteratura e comunque sulle recensioni dei libri, posso identificarmi come booktuber. Booktuber significa appunto uno youtuber che si dedica alla recensione dei libri.
Tu hai una pagina Facebook dal nome FranzD e un omonimo canale Youtube, attivo da circa un anno, dove è possibile guardare i tuoi video. Domanda che può risultare banale, ma che ci occorre da chiave per entrare nel tuo mondo: come è nata l’idea di aprire questi canali?
Ho sempre avuto la passione per i video. Fin dal 2010 con Windows Movie Maker mi mettevo all’opera e mi divertivo tantissimo. Poi, siccome ho sempre adorato anche leggere e avere a che fare con la letteratura – la lettura mi accompagna fin dalle elementari con le fiabe e i romanzi ridotti per bambini –, ho deciso di modificare ciò che facevo prima sul mio canale Youtube [blog sul mondo del make-up N.d.A.], perché il mondo in cui ero calata era un po’ marcio, nel senso che c’era troppo gossip e troppe cose che a me non piacciono.
Ho visto che si poteva parlare di libri su Youtube e allora mi sono cimentata in questa mia grande passione.
Sui tuoi profili dai consigli di lettura, parli dei libri che leggi e fai parallelismi tra cinema, serie tv e letteratura. Il tutto bagnato da gocce di buona musica, cura nella grafica, entusiasmo e giubilo, segni distintivi del tuo carattere. Qual è il tuo bacino d’utenza, con quale pubblico si relaziona maggiormente Francesca Tropea, FranzD?
Principalmente ragazzi della mia età e di questo sono molto contenta perché le statistiche dicono che i giovani in Italia non leggono.
Sto vedendo che, invece, anche grazie a questo fenomeno del booktube, i ragazzi iniziano ad approcciarsi a letture diverse da quelle più commerciali e secondo me è molto importante perché ci si condiziona a vicenda, ci si danno consigli interessanti. Quindi il mio bacino comprende ragazzi dai 17 ai 30 anni, ma anche signore e signori più adulti.
Nei tuoi video adotti un linguaggio assai fresco, moderno, abbracciando molti termini inglesi ormai diventati di uso comune nel gergo libresco. Un esempio su tutti: cos’è un book tag?
Partiamo dal tag. I tag sono una serie di domande standardizzate e proposte a più persone. Con il tag richiami una persona all’attenzione; la persona risponderà alle stesse domande alle quali hai risposto tu. Il tag può fare capo a qualsiasi argomento, il book tag fa capo ai libri, per cui i book tag non sono altro che domande sui libri, ma con un tema particolare e specifico.
Dalle tante divisioni classiche per generi (narrativa, giallistica, saggistica), i libri al giorno d’oggi sono arrivati a dividersi in sole due categorie: i libri scritti dagli scrittori, che vendono quanto meritano, e quelli scritti – e talvolta neppure quello – dai non scrittori, che vendono tantissimo, forse troppo, spinti dai grandi marchi e da una sempre più capillare e pervasiva pubblicità.
Dove andrà la letteratura se un calciatore o un food blogger vende molto di più di un romanziere di mestiere?
Questa è una cosa che sicuramente fa un po’ arrabbiare; soprattutto coloro i quali vogliono vivere della loro arte. È un problema però fino a un certo punto perché determinate volte è proprio grazie a dei libri che vendono moltissimo, tipo quelli dei calciatori, dei youtuber vari ed eventuali, che si riesce a mantenere quel grado di distinzione tra un certo tipo di letteratura e un altro. Si percepisce la differenza.
La cosa positiva è che comunque il libro vende, sostenendo quindi le casse di una libreria, magari anche indipendente.
Grazie della chiacchierata, Francesca. Noi invitiamo i nostri lettori a seguirti sul canale Youtube FranzD e a continuare a sostenerci su Lameziaterme.it.
Antonio Pagliuso