Inventarsi un lavoro e trovarsi a Los Angeles
4 min di letturaQuindici minuti e un titolo che si rifà alla primaria necessità del mondo civilizzato: “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare”.
Il regista Mario Vitale e lo sceneggiatore Francesco Governa, entrambi lametini, hanno realizzato questo cortometraggio con il quale, a gennaio prossimo, potrebbero partecipare alla finale del Los Angeles Cine-Fest qualora dovessero superare la semifinale.
La storia di due uomini, molto diversi fra loro, e del loro rapporto con il lavoro che, per scelta o necessità, svolgono: Giovanni, passato di artista, che si adatta a fare il falegname e Umberto, aspirante uomo d’affari, che sbarca il lunario estorcendo soldi a chi ha problemi di natura economica.
Los Angeles è un bel traguardo che raddoppia il suo valore se riferito alla oggettive difficoltà che, nella realtà calabrese, bisogna affrontare per avviare qualsiasi attività o realizzare qualunque opera di ingegno.
C’è però chi, con determinazione, riesce a rompere gli schemi di un tessuto produttivo che (per vari motivi) tarda ancora il suo sviluppo e, generalmente, espelle le sue risorse migliori.
Secondo Mario Vitale, il giovane regista, le difficoltà possono essere superate:
“Bisogna creare una rete – afferma – condividere le propria professionalità con quella degli altri e cercare di costruire qualcosa. E’ quello che io sto facendo con Francesco, ma anche con tanti altri ragazzi che credono nel Cinema e vogliono dare vita a qualcosa di importante.
Produrre un cortometraggio è una cosa molto stimolante sia da un punto di vista artistico perché ti pone in continuazione di fronte a degli ostacoli da superare come il trovare delle soluzioni valide in sceneggiatura o quali parole far dire a un personaggio per esprimere un determinato concetto, ma anche un punto di vista produttivo perché devi occuparti di organizzare e coordinare il lavoro di molte persone per mettere in piedi il film. Un corto poi è sicuramente un biglietto da visita per farsi conoscere che potrebbe aprire le porte per eventuali lavori, noi ad esempio adesso stiamo scrivendo un lungometraggio”.
Mario Vitale è stato affascinato dal Cinema sin da quando era bambino, ha coltivato questa passione facendone l’unico obiettivo del suo percorso di studi e approfondimenti culturali e professionali.
Così, ad oggi, ha nel suo curriculum diversi videoclip musicali fra cui “Par Condicio” e THISORIENTAMENTO realizzato per i Dissidio; il cortometraggio “Il Tuffo”, selezionato e premiato in prestigiosi festival in Italia e in America; nel 2015 ha partecipato al corto collettivo “Il Miracolo” presentato durante la 72 Mostra del Cinema di Venezia, alla 10 Festa del Cinema di Roma e vincitore di una Menzione Speciale ai Nastri d’Argento 2016 e, non per ultima, l’ esperienza di assistente alla regia di Carlo Carlei nel film con Luca Zingaretti “Il Giudice Meschino” andato in onda su RAI 1.
Francesco Governa, lo sceneggiatore del cortometraggio semifinalista al Cine-Fest di Los Angeles, realisticamente riconosce che “Le difficoltà in questo lavoro sono sempre tante. Sottoporre un progetto a una casa di produzione, ricevere giusti fondi per realizzarlo, sono problemi ordinari legati alla nostra professione.
Noi siamo giovani che amano e fanno cinema. In Calabria non è per niente facile, eppure sta iniziando a muoversi una nuova scena, una leva di artisti capaci di raccontare con lucidità e originalità delle storie. Ma se hai un’idea e a quest’idea tieni davvero tanto, tutto può essere più facile”.
È stato il regista Vitale a parlargli del progetto:”Aveva pensato alla storia e aveva tutto già ben chiaro nella testa. Ci siamo trovati a fare tanto brain-storming. Abbiamo parlato molto dei personaggi, delle loro personalità, cercando di capire come avrebbero reagito davanti alle situazioni.
Nel giro di alcuni mesi abbiamo terminato la sceneggiatura. È stato un processo stimolante e parecchio divertente”.
IL cortometraggio sarà proiettato il 23 novembre nel Cinema Teatro Grandinetti a Lamezia Terme ossia nella città natale di Mario Vitale e Francesco Governa che, proprio in questa sala cinematografica, hanno visto film sin da quando erano bambini.
Da spettatori a protagonisti che, alla fine, il lavoro sono proprio riusciti a inventarselo.
Mariateresa Costanzo