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Io e la distrofia: presentato a Pianopoli il libro di Francesco Ferrise

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Io e la distrofia: presentato a Pianopoli il libro di Francesco Ferrise

Pianopoli, in provincia di Catanzaro, è un comune virtuoso, anche per le tematiche trattate dall’Associazione Terra di Calabria, della quale Sandro Gallo è presidente

Infatti, all’interno del caffè letterario, Francesco Ferrise ha presentato al numeroso pubblico accorso la sua opera prima, un vero e proprio diario, ovvero “Io e la distrofia. Il mio percorso dal rifiuto all’accettazione”.

Lo avevamo già intervistato, e Francesco mi ha fatto l’onore di chiedere la mia partecipazione all’evento, in qualità di relatore. In comune abbiamo le battaglie per i diritti civili, il sottoscritto da più di 20 anni, lui tutti i giorni, per reclamare un qualcosa che gli spetta a rigor di carta costituzionale italiana. Ma è l’emozione che desideriamo conoscere da Francesco, quella che lo spinge a mettere a nudo la sua anima, per tutti noi: “Diciamo che non sono abituato a parlare davanti a tante persone, anche se questo da una parte mi fa piacere, malgrado l’ansia. Sono molto contento perché finalmente, per la prima volta, posso trasmettere quello che è il mio pensiero, attraverso un libro, il mio libro, la mia storia”.

Entrambi però, abbiamo un nome in testa, viste le ultime dichiarazioni, ovvero quello del Generale Vannacci, che in una recente intervista per il giornale La Stampa ha dichiarato che “vorrebbe classi separate per i disabili”. Commentiamo la notizia di questo “personaggio” che ne spara una al giorno, sicuramente per ragioni di popolarità, candidato alle europee con la Lega, ma che raccoglie consensi unicamente dagli estremisti di destra o da qualche omofobo e razzista, degno di Hitler. Francesco è furioso e dichiara: “mi hanno dato molto fastidio le dichiarazioni del Generale Vannacci, nella quale parla delle persone disabili, come se la scuola fosse una gara, distruggendo anni di inclusione sociale e scolastica”.

Ci sarebbe molto da dire, e sarà detto nella presentazione, dove interviene colei che ha portato alla luce dopo 14 anni la figura del Garante della Salute, Anna Maria Stanganelli, donna forte, combattiva e decisa: “In questo primo anno di attività, devo dire che il garante della salute è diventato riferimento istituzionale importante per tutti i cittadini. Migliaia le segnalazioni ricevute e il 99% di queste, si risolvono con un riscontro positivo”.

Racconta alcune storie di persone disabili, che fortunatamente, grazie al suo intervento, hanno avuto un lieto fine. Anche quella di Luca Garofalo, di Cotronei, un giovane affetto da una patologia rara che richiedeva una carrozzina elettrica dell’ASP di Crotone, ma che non voleva concedergliela: “Abbiamo iniziato una battaglia di diritti, perché Luca possa ottenere giustizia, ecco perché chiedo a Francesco di affiancarmi come membro nello staff del Garante, perché ritengo che siano coloro i quali vivono il dramma della disabilità ad essere veramente di supporto per me, collaborando”.

Al tavolo dei relatori, anche Teresa Sicoli, Sociologa SoIS: “Mi occupo da molti anni di politiche sociali, questo libro impersona proprio quello che è, e che Francesco stesso chiama una barriera sociale. Ecco la comunanza di questi due vocaboli, ovvero una barriera perché è uno ostacolo e quindi non è rimosso ancora dalla società. Invece dovrebbe, perché è costituzionalmente garantito, riguarda appunto la vita delle persone, la vita dei cittadini. Purtroppo dobbiamo registrare la ricaduta sulle persone fragili, persone con disabilità, che ogni giorno vedono impediti anche semplici azioni quotidiane. Poi c’è tutto un percorso nel libro molto importante a livello sociale e politico, perché si parla di diritti civili”.

Io e la distrofia: presentato a Pianopoli il libro di Francesco Ferrise

L’avvocato Amedeo Colacino, Sindaco di Motta Santa Lucia, ha moderato la presentazione, poiché conosce Francesco da quando era bambino e riconosce ai genitori di quest’ultimo, non solo la forza di reagire e combattere contro le storture di una sanità che troppo spesso è assente, ma anche di una terra, la Calabria, che potrebbe migliorare.

Gli onori di casa, nonché un’ampia riflessione sull’importanza di dialogare su questa ed altre tematiche attuali, sono stati fatti da Sandro Gallo, che già conoscevo, di cui ho sempre apprezzato il valore e la schiettezza. Una persona che non si tira indietro, che ci mette la faccia, specie quando si parla di argomenti scomodi come la ‘ndrangheta, i problemi del territorio, o la disabilità, non vista come un problema, ma come una ricchezza, un confronto continuo.

Chi ne sa davvero tanto, avendo in prima persona subìto lo stigma sociale della disabilità è Nunzia Coppedé, Presidente di Fish Calabria, un’istituzione calabrese e non solo: “Non posso dire di voler scalare una montagna, ma posso fare altro ed è su questo terreno di concretezza che bisogna stare. A Francesco chiedo di lottare insieme, di partecipare alle attività della Fish Calabria, perché i giovani come lui continuino ciò che tutti noi abbiamo iniziato molti anni fa”.

 Nunzia non si ferma, questo ci confida, è lei il treno in corsa, quello che prima le era impedito di prendere, ed a lei dobbiamo tanti risultati raggiunti i termini di lavoro, sanità, uguaglianza sociale e rispetto dei diritti prima di tutto.

Dal canto mio, nel mio intervento, ho ribadito che i diritti civili acquisiti, se non vigiliamo, possono esserci tolti da chiunque si svegli la mattina e decida di dichiarare, senza mezzi termini, che “le persone omosessuali non sono normali” o che “bisognerebbe istituire delle classi separate per le persone disabili”.

Queste ed altre assurdità, ma il termine corretto sarebbe un altro, devono essere contestate e combattute su tutti i fronti, nel rispetto della costituzione italiana, ma soprattutto, del buon senso. In fondo, le parole di Nunzia, trovano riscontro in un altro grande personaggio, che se fosse stato relegato in una classe separata, probabilmente, non avrebbe insegnato il suo genio a tutti gli altri: Stephen Hawking diceva, “Credo che le persone disabili dovrebbero concentrarsi sulle cose che il loro handicap non impedisce di fare e non rammaricarsi di quelle che non possono fare.”

Riccardo Cristiano

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