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Io sono la freccia: presentato a Lamezia Terme il libro di Enza Petrilli

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Io sono la freccia: presentato a Lamezia Terme il libro di Enza Petrilli

Sabato 29 aprile a Lamezia Terme alla fondazione San Tarcisio è stato presentato il libro, “Io sono la freccia” di Enza Petrilli, campionessa paraolimpica di tiro con l’arco

Questo è stato un evento, sia dal punto di vista sociale che letterario, che ha riguardato tutta la città, non solo le persone disabili, ma tutti quelli che abbiano un interesse nei confronti queste tematiche.

Abbiamo chiesto a Valentina Tedesco, dell’associazione Lamezia Muse, come le sia venuta in mente questa idea:

Diciamo che seguo da un pò Enza e subito la sua storia mi ha appassionata, mi ha colpito la forza, il coraggio che ha avuto questa ragazza, appena ho visto che aveva pubblicato il libro, l’ho letto. Nel suo scritto, lancia un messaggio di coraggio, di forza di volontà e anche di rinascita, tramite lo sport”.

Anche Rita Giura, direttore dell’associazione Open Space APS Lamezia Terme, concorda con Valentina: “noi stiamo ospitando un atleta per eccellenza, per cui io dico, c’è un suo prima per arrivare ad un dopo e questo è importante anche dal punto di vista proprio dell’approccio rispetto delle situazioni che si possono verificare. Chiaramente sono eventi che possono disturbare sia da un punto di vista fisico che psichico, però è quello che ci interessava, ovvero il risultato che le ha permesso di lottare e vincere”.

Ed infine, la parola all’autrice, la campionessa paraolimpica, la ragazza che è lei stessa la freccia, da scagliare contro quel velo che vorrebbe le persone ripiegate su di loro. Invece lei ha reagito, scegliendo una strada non facile, rendendo ciò che per altri è impossibile, possibile. Così le chiediamo del libro, della sua storia, e lei, Enza Petrilli, con un sorriso dolce e disarmante, ci racconta di come sia nata questa avventura:

Il libro parla della mia vita, prima e dopo l’incidente, parla di fede, di attaccamento alla vita stessa e parla anche della mia vita sportiva, perché dopo l’incidente, da ragazza in carrozzina sono diventata anche una sportiva. Tutto è possibile, io all’inizio non lo credevo, come tante persone anche nella nostra piccola Calabria, ci sono delle menti che bisogna riuscire ad aprire e quindi anch’io pensavo fosse impossibile. Invece ho imparato che è possibile, la mia vita intanto è cambiata perché sono molto più impegnata adesso rispetto a prima, diciamo che è cambiata in meglio, anche se non si direbbe perché comunque dopo un così tragico evento, alla fine si può solo pensare al peggio e invece devo dire che la mia vita è migliorata nonostante tutto.

La forza l’ho trovata dentro di me, me l’hanno data la mia famiglia, il mio ragazzo che non è andato via, gli amici che sono rimasti accanto a me e quindi mi ritrovo qua anche grazie a loro. Alla fine questo conta, bisogna sempre trovare il modo se si vuole, di andare avanti”.

Riccardo Cristiano

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