Italexit Calabria: “Procedere alla bonifica del campo rom ora che il Comune è commissariato”
3 min di letturaItalexit, coordinamento Calabria: “A Lamezia la minoranza rom tiene in ostaggio 70mila abitanti.
Nota stampa del Coordinamento regionale Italexit con Paragone:
“Non si muore solo di Covid, in un periodo in cui non si fa altro che parlare di Covid e vaccini, ci si dimentica che in questo Paese esistono anche molte altre piaghe sociali da combattere. Una di queste è il campo rom di Lamezia Terme, definito così ormai in maniera impropria, perché tutti gli abitanti possiedono la cittadinanza italiana.
Al di là della precarietà igienico-sanitaria che ne affligge gli abitanti tra cui purtroppo molti bambini, i rom utilizzano abusivamente luce, acqua e gas, prendono il reddito di cittadinanza e appiccano roghi nocivi nella città, come è successo nei giorni scorsi.
Non è la prima né sarà purtroppo l’ultima volta in cui Lamezia Terme è costretta a subire le angherie di persone che vivono senza alcuna regola. Il campo Rom è adiacente all’ospedale cittadino, che è stato la prima vittima di queste barbarie. Il fumo nero ha invaso tutta la città, il nosocomio è stato preso in ostaggio da questa nube, l’odore nell’aria era così forte da impedire la respirazione. Un disastro ambientale nel vero senso della parola.
Nei giorni scorsi a seguito dell’operazione “Quarta chiave”, realizzata dai carabinieri di Lamezia Terme e Catanzaro sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, 29 persone sono state sottoposte a misure cautelari per traffico illecito di rifiuti anche nella zona di Scordovillo, che era diventata una discarica incontrollata di circa 300 metri quadri.Siamo convinti che i fuochi siano collegati a questa operazione, o addirittura una vera e propria sfida allo Stato.
Ma come si fa a tenere un’intera città ostaggio di una comunità che vive nell’illegalità più completa? È giusto che il Comune di Lamezia Terme paghi 110mila euro all’anno di fornitura d’acqua per gli abitanti del campo Rom che vivono abusivamente? È giusto aver approvato appena 3 settimane fa gli atti tecnici e il quadro economico di 55.129,82 euro di un progetto che ha come fine quello di garantire la sicurezza della salute pubblica e prevenire eventuali incendi dolosi, attraverso la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi depositati abusivamente in quella località?
Già settembre nel 2017 la prima commissione consiliare del Comune, ordinò la revoca di ogni spesa a carico dell’Amministrazione Comunale sul consumo idrico del campo di rom di Scordovillo. Perché la dirigenza presso il Comune di Lamezia non ha eseguito l’indirizzo determinato? La richiesta cadde nel dimenticatoio e ancora oggi il Comune di Lamezia Terme continua a pagare.
Ma ciò che ci chiediamo maggiormente è cosa stia aspettando il Ministro Lamorgese per attuare la delibera di Giunta Comunale del 7 novembre 2017, ripresa poi dal Commissario presso il Comune di Lamezia nel febbraio 2018 con la costituzione, con apposito decreto del Segretario Generale, della Task force per lo Smantellamento. Tale delibera assicurava lo sgombero del campo Rom entro il 31.12.2020 ma tutto è rimasto come prima. Non c’entra il Covid, i lavori non sono mai partiti, perche?
Ora che il comune è commissariato e lo sarà fino a ottobre 2021, quindi vi è una linea diretta Commissario – Prefetto – Ministro, quale migliore occasione per procedere alla bonifica di quell’area per dare dignità ai cittadini calabresi? Cosa sta facendo la Regione Calabria in tal senso?
Ma cosa devono fare dei cittadini, che pagano le tasse, per poter vedere rispettati i propri diritti? Perché, dopo tanti esposti alla Procura della Repubblica e dopo tante interrogazioni parlamentari, nessuno al Ministero dell’Interno interviene per risolvere questa situazione?
Pugno duro contro chi attenta alla salute pubblica”.