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Lamezia Terme. Italia Nostra: “Classe dirigente ignora ricchezze della città”

3 min di lettura

Italia Nostra porta avanti la battaglia per la valorizzazione delle ricchezze di Lamezia Terme

lamezia Italia nostra-LameziaTermeitComunicato stampa:

Nonostante i cancelli sbarrati, incuria e abbandono, Lamezia Terme è stata di recente inserita dal quotidiano inglese “The Daily Telegraph” tra le 17 mete “sconosciute” sulle quali puntare, essendovi un collegamento aereo diretto con la Gran Bretagna.

Non è la prima volta.

La nostra città era stata già citata nella sezione “Travel” sempre dello stesso quotidiano anche lo scorso mese di febbraio, come una delle “quindici città delle quali non hai mai sentito parlare ma che possono essere facilmente raggiungibili”.

Che fortuna si potrebbe dedurre per tutti i turisti del Regno Unito perché avrebbero così la possibilità di scoprire luoghi di effettivo interesse storico e culturale. “È una città che vale la pena visitare – è infatti precisato nell’elenco che la piazza in 9° posizione – sicuramente per il suo castello in cima alla collina e il bastione dei Cavalieri di Malta del XVI secolo”.

Lamezia Terme è ricca di storia, arte, cultura. Le potenzialità insomma, ci sono tutte. Ad oggi però, se i turisti arrivati allo scalo lametino decidessero di visitare la città, si troverebbero dinnanzi a siti inagibili, abbandonati e chiusi al pubblico.

Italia Nostra porta avanti da anni, spesso in solitaria, la battaglia per la valorizzazione delle nostre ricchezze.

Il castello Normanno-Svevo, uno dei gioielli rappresentativi della città, si trova in stato d’abbandono. Abbiamo avuto modo di dire la nostra più volte contestando un modo di fare dell’amministrazione pubblica che è contro gli interessi della città. Un luogo suggestivo,bellissimo, identitario che potrebbe continuare ad ospitare, come in passato, eventi di grande attrattività e che ad oggi non risulta nemmeno agibile. E quanto lavoro potrebbe suscitare!

Il Bastione di Malta, la cui rappresentazione stilizzata si trova proprio nello stemma comunale della città che si appresta a festeggiare il suo 50esimo anno dall’unione tra Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia è in condizioni penose.

Nei mesi scorsi abbiamo pubblicato un dossier da dove si evinceva che le erbacce ormai nascondevano il Bastione.

Solo qualche mese addietro è stato pubblicato il rammarico di alcuni turisti nell’apprendere che anche gli scavi di Terina  giacevano nel più totale abbandono, a nemmeno un anno dalla grande inaugurazione con finanziamenti per un milione di euro. Perchè chi di competenza non interviene?

Un gioiello pure l’abbazia di Terina ad essi collegata. Un sito archeologico di grande interesse che si apre però al pubblico soltanto nei mesi estivi in occasione di eventi e festival di grande respiro che però potrebbero attirare turisti anche durante tutto il corso dell’anno.

Sottolineiamo come non ci sia traccia nel PSC di queste nostre bellezze abbandonate. Si vada a dare uno sguardo a quelle che erano le porte di ingresso di Nicastro e ci si rende conto dell’insesibilità di chi amministra la nostra città e i suoi tesori.

Qualche giorno fa il sottoscritto, assieme all’Avv. Panedigrano e a Giuseppe Marinaro, ex sottufficiale Guardia di Finanza, è stato ascoltato sui temi ambientali dalla terza commissione consiliare e anche in questa occasione ho avuto modo di sottolineare come vada perseguito e salvaguardato l’ambiente e la salubrità della città proprio per poter usufruire delle  ricchezze rappresentate dal nostro patrimonio storico artistico culturale.

Purtroppo una classe dirigente che ignora e trascura i propri gioielli fa sperare in ben poca cosa.

Giuseppe Gigliotti

ITALIA NOSTRA ONLUS

SEZIONE DI LAMEZIA TERME

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