Italia solidale a Lamezia Terme
2 min di lettura“La vita non s’inganna; diamoci una mano per trovare la nostra dignità, e proporre alle nostre famiglie e ambienti di lavoro una vera cultura di vita, di amore vero, per fare l’Italia, il mondo più solidale nella cultura vera della vita, come natura e Dio vuole. Diamoci una mano per formare con persone mature un Mondo Solidale”.
Tutto parte da padre Angelo Benolli, l’anima e la mente di una nuova cultura sull’uomo: i volontari prendono sempre più coscienza del fatto che la fame dello spirito che affligge la nostra società non solo sia profondamente connessa alla fame nel corpo che imperversa nel Sud del mondo, ma che ne sia una piaga ancor più grave.
“The point is for the people to have the experience of the culture to find themselve”, racconta, più nel dettaglio, Robert Apart, in un gruppo missionario itinerante, svoltosi a Savutano, a Lamezia Terme, in presenza di Angela Armentano, Luca Mazzei e Francesco Polopoli.
Il punto prioritario, tornando al giovane ugandese, ospite della nostra Calabria, recentemente, è avere un’esperienza di cultura tale da far riscoprire se stessi: in un Paese fortemente individualista, la comunione si fa sempre più valore isolato: una crepa, che alla società bene non fa!
L’Africa invita ad una cultura del riordino personale capace di stimolare la vita alla vita d’insieme: senza la comunione, non c’è benessere. Su questo c’è poco da aggiungere!
Un messaggio, quello di Italia solidale, che ogni buona politica dovrebbe trasformare in servizio per il prossimo: nel segno del cuore, perché batte di un’umanità spesso sbattuta in tante realtà della nostra terra.