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Italo Reale: “Fondazione Terina, sotto inchiesta chi ha rubato e non chi ha risolto i problemi”

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fondazione terina

L’avvocato lametino Italo Reale interviene sulla vicenda della Fondazione Mediterranea Terina su cui la Regione Calabria sta effettuando controlli sull’operato di questi ultimi anni.

Di seguito le dichiarazioni del noto professionista: ”

Ho avuto una lunga frequentazione dell’area del Consorzio Industriale, dove è collocata la Fondazione Terina,  per una serie di incarichi professionali.

In qualche occasione ho anche pranzato nel self service e comunque ho partecipato ad alcune iniziative politiche che vedevano la sala convegni completamente occupata, l’impianto voce funzionante perfettamente ed il bar strapieno.

Sono tornato dopo qualche anno (non molti) e di quello che ricordavo non c’era più niente.

La cucina del self service scomparsa, sedie, tavoli posate ecc. non più rintracciabili, la sala convegni un semi disastro e le attrezzature in parte scomparse.

 Nelle altre strutture collegate sono dileguati arredi e strumentazione che erano acquisiti con i vari appalti che erano stati indetti dalla Fondazione.

Questo senza richiamare irregolarità gravissime nella gestione degli appalti con sprechi enormi di denaro pubblico.

 La Fondazione Terina era diventata una proprietà pubblica dopo il passaggio di un gruppo di predoni che, evidentemente, con la complicità o il disinteresse di chi aveva l’obbligo di vigilare, hanno sottratto e venduto decine di migliaia di euro di beni pubblici.

Ancora peggio dal punto di vista amministrativo con personale in esubero e con qualifiche professionali che non corrispondevano a quelle necessarie per far funzionare la Fondazione.

A ciò si aggiungevano i mancati pagamenti agli Istituti Previdenziali ed all’Agenzia delle Entrate.

Quindi vi era un mare di cartelle esattoriali arretrate.

Quindi furti e malversazioni che l’avvocato Masi ha denunciato alla Procura della Repubblica e che si è conclusa con una richiesta di rinvio a giudizio poco significativa rispetto alla gravità del danno subito dalla Fondazione per il trascorrere del tempo che ha reso impossibile perseguire i reati più gravi.

Masi, da presidente, ha lavorato per mettere a posto i conti, sistemare le pendenze previdenziali e rateizzare le cartelle, per spostare chi non era utile ed ha dato un senso ad una Fondazione che gli altri avevano utilizzato per fare clientelismo o che avevano lasciato deperire per incapacità o inerzia.

Oggi, dopo anni di assenza, la Regione invia una ispezione perché l’avvocato Masi ha chiuso con gli sprechi, ha denunciato i numerosi reati commessi e tenta di rimettere in piedi la Fondazione anche attraverso la prestigiosa scelta di aprire l’aula bunker.

Ma, in questi anni, dove sono stati i dirigenti Regionali che hanno consentito o non hanno visto l’incredibile spoglio del patrimonio della Terina.

Spero che facciamo attenzione nel trattare le responsabilità e le individuino secondo ciò che è successo ed aprano le eventuali azioni di recupero contabile per chi ha fatto il Presidente con troppo interesse o poca attenzione.

Non è tollerabile che chi ha lavorato per l’interesse comune vada sotto inchiesta mentre chi ha rubato ne esca senza problemi.
Non credo che sia possibile rimanere inerti davanti ad un agire della Regione che se dovesse diventare prevaricazione pretenderebbe una risposta in tutte le direzioni”. 

 

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