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“It’s my time”, il nuovo brano del dj lametino Doctor Keos in collaborazione con Tony Arms

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"It's my time", il nuovo brano del dj lametino Doctor Keos in collaborazione con Tony Arms

Giorno 31 ottobre 2022 è uscito il nuovo brano del DJ e produttore calabrese, esattamente di Lamezia Terme, Doctor Keos, creato in collaborazione con la cantante bresciana di origini pugliesi (esattamente di Foggia) Tony Arms, che sta riscuotendo un enorme successo ottenendo già 20.000 visualizzazioni sul video ufficiale in una sola settimana dall’uscita.

La storia di questo brano, “It’s My Time” non è qualcosa di breve. Ma un brano che contiene la parola “Time” (“Tempo” per l’appunto), non può certamente avere una storia breve e banale.

Soprattutto visto quanto viene reputato significativo da Doctor Keos e da Tony Arms che sono gli artisti del progetto, e da Daniele Paternò, autore del testo del brano (conosciuto come Xent, ma essendo appunto autore in questo progetto bisogna usare il nome anagrafico).

Mettiti in un posto comodo e prenditi qualche minuto per goderti questa storia unica e che non capita tutti i giorni né tantomeno a chiunque.
Ecco la storia riportata su Facebook da Doctor Keos:

<Nel 2015 ho composto una melodia che mi ha ispirato nel dargli il titolo “IT’S MY TIME”.
Volevo che questo brano raccontasse il mio percorso con la musica, le fatiche nel riuscire a far si che questa passione diventi una professione, e raccontare questa storia non al futuro, ma al presente. Come se tutto ciò che ho sempre desiderato fosse già realizzato.
Inconsciamente non sapevo che questo approccio era proprio quello che porta le persone di successo ad essere tali.
Ma il fato ha voluto anche che lo stesso brano mi ponesse diverse difficoltà da risolvere. Le stesse che ho appunto raccontato nel brano.
Da una parte è vero che sono stato un po’ esigente. Ma non lo ero mai stato fino a questo punto per un brano, ed è stato anche il motivo per cui due brani che, comunque sono stati un successo, non lo sono stati al punto da poter creare una svolta nella mia vita.

Non almeno in maniera significante. E certo non è detto che con questo brano sia così. Ma almeno stavolta so di aver fatto tutto giusto.
E dall’altro canto, ero esigente in termini di qualità di ciò che volevo ottenere, non sulla quantità di cose che volevo ottenere.
E principalmente erano tre le cose che volevo ottenere:
Una voce femminile con testo in inglese che non fosse la classica voce che si sente nella maggior parte dei dischi dance e pop ma che la qualità audio del brano fosse al pari di quegli stessi dischi dance e pop che dominano le classifiche e/o che sono entrati nella storia della musica. La terza cosa è che volevo che il brano uscisse insieme al video. Lo stesso giorno. Non dopo, perché sapevo per esperienza con “Taranteiro” e “Music is the Power” che sarebbero successi problemi per cui poi il brano non sarebbe uscito con il video né in tempi brevi, né mai.
Così ho iniziato dapprima la ricerca di una cantante. La prima non aveva la voce che volevo. La seconda non era nemmeno una cantante e mi avrebbe fatto riempire il brano di autotune. La terza non sapeva scrivere testi in inglese. La quarta non sapeva proprio l’inglese. La quinta non sapeva proprio scrivere testi. La sesta non era il timbro che volevo. Insomma: andava sempre peggio. Tra accento, problemi di intonazione, di timbro… stavo per cambiare rotta.
Fin quando non ho conosciuto Daniele, in arte Xent: cantante e songwriter strepitoso, che intanto mi ha aiutato nell’avere il testo e la pronuncia del brano essendo un insegnante di inglese tra le tante cose.
Così mi sono tornato a buttare nella ricerca delle cantanti. In quel momento avevo già un problema in meno da risolvere: la cantante non avrebbe dovuto anche saper scrivere il testo e non ci saremmo dovuti sbattere per capire la pronuncia del testo. Doveva solo interpretare il brano.
Ma ormai stavo perdendo le speranze. Mettevo sempre meno tempo nella ricerca di una voce.
Ad un certo punto ne trovai una che era anche abbastanza conosciuta nel settore. Le cose andavano anche bene con gli eventi quindi potevo permettermi di pagarla.
Prendemmo l’accordo. Mi disse che si sarebbe fatta pagare come una turnista ma che ci avrebbe messo comunque il nome e che sarebbe anche partecipata al video.
Ma eravamo a fine 2019. E sapete benissimo da lì a poco cosa stava per succedere.
Il 4 marzo 2020 mi cadde il mondo addosso, un po’ come tutti, ma per noi musicisti fu una tragedia senza pari.
Tutto ciò che avevo risparmiato per vivere e per realizzare questo progetto (come tanti altri) l’ho dovuto usare per andare avanti nei momenti in cui non c’era uno spiraglio di luce.
Mi erano rimasti pochissimi soldi. Ma ho ho voluto investire in un corso di formazione per ritrovare la carica, assorbire nuove informazioni, tenere la mente allenata, svagare, passare il tempo, conoscere altri musicisti, confermare teorie che ho appreso come autodidatta. Infatti ciò che ho imparato da questo corso sono state le uniche cose di tutto ciò che so fare apprese per insegnamento. Il resto, appunto, le ho apprese creando e sbagliando.
Ad un certo punto, in questo corso di songwriting, in cui partecipavano anche dei cantanti proprio perché non volevano essere come quelli con cui mi sono interfacciato e che mi rispondevano “io non so scrivere testi”, c’era una voce che, diverse volte quando consegnava i compiti delle varie lezioni che ci venivano affidati, o improvvisava qualcosa durante le lezioni, tenute da Mario Fanizzi, noto autore che ha creato brani per artisti come Annalisa, Arisa, Renato Zero e tanti altri, riceveva sempre l’approvazione da tutti, anche dallo stesso Mario, e ricevendo l’approvazione anche da lui, che comunque è abituato a lavorare con persone di un certo riconoscimento artistico, allora non è una questione di percezione errata.
Ed effettivamente ogni volta che la sentivo attirava in particolar modo la mia attenzione che di solito sono molto critico nella ricerca di artisti.
Così mi sono deciso e le ho chiesto se fosse disponibile.
Era la mia ultima spiaggia, l’ultima scialuppa che mi avrebbe portato alla salvezza.
Se fosse andato storto qualcosa con lei avrei rinunciato per sempre a far uscire questo brano.
Incredibilmente mi disse di sì e che sarebbe stata disposta a partecipare per realizzare il brano. Gli ho raccontato tutta la storia e delle delusioni che ho ricevuto durante il processo creativo e produttivo.
Lei si chiama Antonella, e porta il nome al femminile di chi mi ha trasmesso la passione per la musica, mio zio Antonio.
Mi si aprì anche un mondo. Io non credo nel caso e nel destino. Credo molto che ciò che capita è perché lottiamo per ottenere ciò che vogliamo, e l’universo ce lo fa ottenere in base a quanto lo desideriamo e a quanto ci applichiamo per ottenere le cose.
Ma anche le persone a noi care, fin quando ci ricorderemo di loro durante la nostra vita, ci danno un aiuto e ce lo fanno capire.
Ci organizzammo con Daniele (Xent) per provare il brano tramite un gruppo di Whatsapp perché tutti e tre siamo di tre differenti posti d’Italia: io di Lamezia Terme, Daniele di Palermo e Antonella di Brescia (anche se originaria di Foggia). Una volta pronti registrammo il pezzo in studio, o meglio, andò lei al Pocket studio di Brescia.
Non ci credevo. I take erano spettacolari.
Mi misi subito all’opera per risistemare il progetto e preparare il materiale necessario per andare in mastering.
Così dovevo risolvere le ultime due cose: il mix (e mastering) del brano e l’organizzazione del video ufficiale.
Lì il problema più grosso: avevo finito i fondi, ed eravamo a fine 2021. Ancora per l’industria musicale non c’era l’ombra di una ripartenza.
Mi sono messo a fare il rider e a lavorare in qualsiasi cosa mi permettesse di fare qualche soldo. Ho chiesto anticipi e mi sono anche fatto prestare soldi.
Riesco a pagare il master, in analogico, realizzato da Salvatore Addeo all’ Aemme Studio Registrazione, anche lui una persona che ha creato brani in qualità di ingegnere del suono per grandi artisti come i Ricchi e Poveri, Mario Biondi, Don Joe, Negramaro, Emis Killa, Highsnob & Hu (questi ultimi partecipando proprio con un suo lavoro a Sanremo 2022). Mi sarei perso nel fare quel che ha fatto lui. Il potere di fare un lavoro, concentrarsi su quello ed essere degli specialisti l’ho notato. In due giorni (lavorativi) mi ha consegnato il master del brano. Era una bomba. Anzi, È UNA BOMBA!
Mancava l’ultimo step.
Avrei voluto girarlo in discoteca. Infondo io sono un DJ e quello è il mio ambiente. E ne avevo una in mente che è dove sono cresciuto musicalmente. Dove sono andato a ballare la prima volta.
Mi disse di sì. Organizzai il tutto, la data, il video maker, i biglietti di Antonella, la logistica, chi avrebbe dovuto darmi una mano, le comparse.
La discoteca fu sequestrata provvisoriamente.
Antonella aveva già preso i biglietti a spese sue (non sapete quanto le sono immensamente grato per tutto ciò che ha fatto e sta facendo!).
Non potevo far saltare le riprese.
Alla fine mi rivolsi al mio amico Silvio che ha un ristorante con una sala eventi.
Mi diede disponibilità per la stessa data.
Così rimase tutto confermato. Inizia la promozione dell’evento per le riprese del video con la nuova location (dovendo quindi comunicare un cambio location).
Arriva l’8 aprile 2022. Ci incontriamo per la prima volta con Antonella all’aeroporto. Non ci credevo. Sistemo alcuni dettagli dello studio. La settimana prima avevo già sistemato la location per simulare la scena in discoteca perché ci girammo anche un altro video.
Il giorno dopo iniziano le riprese nel mio piccolo, modesto, home studio improvvisato per riuscire a lavorare e a fare musica, per rappresentare il processo creativo e produttivo da produttore.
Arriva il giorno delle riprese che rappresentano la parte DJ.
Tutto lo staff pronto. Valeria al trucco, il suo ragazzo, Davide, mi è stato molto utile per avere un po’ di spensieratezza, così almeno nella tensione mi sono fatto qualche risata perché ero teso come una trave d’acciaio; la mia ragazza, Martina a motivarmi, supportarmi, sopportarmi e dirigere dove io non riuscivo per lucidità e per capacità; Giuseppe Cimino e Francesco Pontieri alla logistica; Giuseppe Capalbo in modalità dittatore perché è molto esigente con le riprese essendo il regista del video; Elisabeth Rosanò e Rosaria Merante pronte a scalpitare come dei cavalli da corsa sul palco datomi da Giuseppe Macrillò e sotto le luci concesse da Antonio Cittadino insieme ad Antonella.
Mancava solo il pubblico.
L’ultima sfida che non sono riuscito a superare.
Le persone si sono presentate ma non hanno voluto firmare la liberatoria.
Ma non importa. Il viaggio è terminato.
Ad Agosto, in piena stagione lavorativa, Giuseppe Capalbo ha terminato il montaggio del video. Il resto sarà storia.
Ora il pubblico sarete voi.
Ogni singola visualizzazione che mi regalerete varrà di più della presenza di chi non ha voluto sfruttare l’opportunità di entrare nel mio primo video ufficiale, quello almeno che io reputo come tale raccontando finalmente una storia che avrei voluto raccontare da tempo, già ai tempi di “Music is the Power”.
Ogni singolo pollice in su varrà come le mani che si alzano in festa.
Ogni singolo comento varrà come quel momento di silenzio in cui c’è l’urlo libero e che a noi, lì sul palco a sudare per farvi sudare, ci da la carica per trasmetterne ancora di più a voi.
E’ il mio momento. E’ il NOSTRO momento.

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