La difesa dell’ambiente e del pianeta: un imperativo per l’umanità
2 min di letturaIl convegno di Italia Nostra sul riscaldamento del pianeta, di sabato 16 gennaio 2016, ha riproposto il tema della convivenza di alcuni elementi fondanti dello scibile (ricerca scientifica, scienze umane e fede), anche se sono trascorsi più di cinque secoli dall’inizio dell’età moderna che ha segnato la rottura del rapporto di dipendenza della scienza dalla religione e dal pensiero filosofico dominante.
Un primo dato incontestabile, è che entrambe nascono dalla stessa condizione esistenziale dell’uomo, che si chiede se, di fronte al mistero, le risposte che diamo segnano un incontrovertibile grado di certezza e se siamo veramente sicuri di quello che sappiamo.
Ho avuto la sensazione che l’importanza del dubbio, come strumento di accostamento alle diverse verità, abbia connotato, durante l’incontro, lo spirito degli interventi, in particolare di quelli che hanno arricchito gli spunti di riflessione, insiti nei contenuti introduttivi.
E non poteva essere altrimenti se è vero che il progresso della scienza, davvero impressionante, afferma, proprio per essere un processo dinamico, la sua disponibilità alla rivedibilità e all’incertezza, così come rivedibile e incerta è l’interpretazione creativa dell’esperienza.
Lo sforzo di liberarci dai nostri ragionevoli, ma non indubitabili, assunti, ci aiuterà a precisare le distanze da ogni integralismo scientifico o religioso che sia.
D’altronde, Italia Nostra, che ha ospitato l’evento, suggeriva, proprio per il ruolo che svolge nell’associazionismo culturale, artistico ed ambientalista, una lettura pedagogicamente mirata di sensibilizzazione della società a difesa dei luoghi del creato, che noi tutti dovremo rigorosamente difendere e gelosamente custodire.
g.d.