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“La notte dei Santuari” anche il Santuario di Dipodi ha aderito all’iniziativa

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Questa sera, ore 20, il rito dell’apertura della “porta della speranza” e l’inizio della Veglia

C’è anche il Santuario di Dipodi della Diocesi di Lamezia Terme, tra quelli che hanno aderito all’iniziativa “La notte dei Santuari” nell’ambito del progetto “Ora viene il Bello”, proposto dall’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei.

Questa sera, infatti, alle ore 20, con il rito dell’apertura della “porta della speranza” e l’inizio della Veglia sarà dato il via alle celebrazioni previste nell’ambito dell’iniziativa nazionale dei Vescovo italiani.

“Per noi cristiani – dichiara il vescovo, monsignor Giuseppe Schillaci – rifarsi a Maria significa rivolgersi a Colei che ha seguito piú da vicino suo figlio. E’ colei che per prima ha detto ‘eccomi’ e con il suo eccomi ha dato la sua disponibilità  perché la salvezza ci raggiungesse, perché la grazia ci raggiungesse”.

Obiettivo è creare esperienze generative di turismo e ospitalità religiosi, di pellegrinaggi e cammini di fede, attivando collaborazioni virtuose con enti, associazioni e imprese per la valorizzazione e il rilancio dei territori. Si tratta di una serie di iniziative che si snoderanno in tutta Italia, ogni giovedì dal 3 giugno al 16 settembre, e si concluderanno il 17 settembre con il “Pellegrino Dei”, un pellegrinaggio verso il Santuario dove verrà celebrata la Santa Messa.

A quanti, da pellegrini, giungeranno nei Santuari che aderiscono all’iniziativa è stata concessa da Papa Francesco l’indulgenza plenaria secondo le consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice) e anche applicabile a modo di suffragio alle anime dei fedeli defunti.

“È una grande opportunità di rigenerazione della speranza – afferma monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei – che le comunità possono mettere in campo accompagnando i cercatori di luce del nostro tempo a vivere esperienze capaci di far riprendere fiato alla vita di ciascuno. Stiamo faticosamente uscendo da un periodo buio di pandemia: il dantesco ‘uscimmo a riveder le stelle’ ci accompagna e ci esorta ad alzare gli occhi all’infinito, colmi di luce che illumina la nostra fiducia nel futuro”.

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